Da domani primo ottobre e fino al 31 dicembre partiranno sconti e prezzi calmierati o fissi su beni di largo consumo appartenenti al “carrello della spesa”. Questo in sintesi il patto firmato a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e i rappresentanti di 32 associazioni di categoria legate al mondo del largo consumo.
Nella lista degli aderenti, inviata al Mimit lo scorso 23 settembre, ci sono centinaia di piccole attività di vendita al dettaglio, farmacie e parafarmacie. Per quanto riguarda supermercati e discount, sono oltre 25mila punti vendita, tra i quali quelli di molte catene. Tra i partecipanti si annoverano Conad, Carrefour, Pam, Lidl, Famila e Decò ma hanno aderito unitariamente tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico e la condivisione da parte delle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non, dell’artigianato, delle cooperative e mondo dell’agricoltura.
All’iniziativa hanno aderito anche 17 associazioni rappresentative dell’industria alimentare e non alimentare, del settore cooperativo agroalimentare, del settore dell’agricoltura e della trasformazione e dell’artigianato: centro marca Ibc (industria beni e consumo), Federalimentare, Union alimentari Confapi, Unionfood, Cna nazionale, Confartigianato, Casartigiani, Assogiocattoli, Confimi industria, Confcooperative – fedagripesca, Legacoop agroalimentare, Coldiretti, Filiera italia, Confagricoltura, Copagri e Cia – agricoltori italiani.
Gli esercizi che aderiranno all’iniziativa saranno riconoscibili con una vetrofania, riportante il bollino tricolore. Inoltre, gli operatori che aderiscono all’accordo sono sul sito del Mimit. È online da oggi, infatti, il portale del ministero delle Imprese dedicato a questa iniziativa, nel quale è possibile consultare i punti vendita aderenti suddivisi per provincia (elenco in continuo aggiornamento) e le Faq (frequently asked questions) per consumatori e imprese. Gli esperti hanno calcolato un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale per famiglia, che arriva a circa 100 euro se si considera la sola spesa alimentare.
Si tratta di un protocollo basato sulla buona volontà di produttori, distributori ed esercenti. Se un solo componente dell’intera filiera venisse meno all’impegno e alzasse il prezzo nel proprio passaggio del prodotto, lo sconto finale sarebbe vanificato. Anche per questo motivo si parla di sperimentazione: a gennaio si valuterà se i cittadini abbiano beneficiato delle riduzioni dei prezzi e se prolungare l’iniziativa.
I BENI ALIMENTARI: Pasta, Carne, Passata di pomodoro, Zucchero, Latte, Uova, Riso, Sale, Farina, Cereali
I BENI NON ALIMENTARI: Saponi, Detergenti, Pannolini e Farmaci di largo consumo
Come vengono calmierati i prezzi? Le soluzioni, nel rispetto della libertà di impresa e delle diverse strategie di mercato, possono essere flessibili. Ad esempio, su una selezione di prodotti possono essere previsti prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore (private label), carrelli a prezzo scontato o unico.
Il “trimestre anti-inflazione” ha l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei consumatori e, quindi, si rivolge innanzitutto ai cittadini e alle famiglie. Per contrastare il caro-spesa e tutelare il potere d’acquisto è fondamentale il coinvolgimento e la collaborazione dei principali attori della filiera, dalla distribuzione moderna e classica al mondo delle cooperative, delle farmacie, delle parafarmacie, dell’industria, della produzione, dell’artigianato e dell’agricoltura. A questo scopo il Ministero ha predisposto appositi accordi con le associazioni e le aziende coinvolte e ha attivato due tavoli per facilitare la corretta attuazione del trimestre: il Tavolo di coordinamento e monitoraggio, con funzioni di osservazione e rilevamento, anche statistico; il Tavolo permanente di filiera, per lo studio delle eventuali criticità – dalla raccolta alla vendita al dettaglio – per la valutazione di interventi di settore.
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