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Laboratorio analisi, le associazione di categoria si uniscono per contribuire al miglioramento della sanità territoriale

Si sono riunite in videoconferenza con l’obiettivo di definire proposte condivise per salvaguardare una rete territoriale di piccole e medie strutture private accreditate

Il 4 ottobre 2023 le associative di categoria Anisap, Federbiologi, Confapi salute università e ricerca, Assipa, C.i.d.e.c. federazione sanità e Confcommercio salute e sanità, si sono riunite in videoconferenza con l’obiettivo di definire proposte condivise per salvaguardare una rete territoriale di piccole e medie strutture private accreditate (ex convenzionate) sul percorso del miglioramento del Sistema Sanitario Nazionale.

“Le strutture private accreditate, equiparate dal 1992 alle strutture pubbliche, – si legge in una nota – hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel corso degli ultimi sessant’anni, evidenziato in modo particolare negli anni dell’emergenza Covid, assumendo un ruolo centrale nell’assistenza sanitaria, ed è per questo motivo che deve essere mantenuto e rafforzato questo sistema di piccole e medie strutture radicate sul territorio. A tal proposito la associazioni di categoria, hanno il dovere di supportare il legislatore che si avvia, con il PNRR, ad una ristrutturazione del servizio sanitario, ponendo al centro il paziente nel suo contesto territoriale. Significa che se prima il cittadino doveva spostarsi in grosse strutture polispecialistiche oppure ospedali, ora i servizi sanitari il cittadino ne deve fruire quanto più prossimo alla sua residenza, possiamo dire “la sanità a km zero”.

I centri privati accreditati, in particolare al sud Italia, hanno da sempre svolto la loro attività prossimi al paziente, già dai tempi della prima riforma del Servizio Sanitario Nazionale, quando si chiamavano centri convenzionati per poi diventare strutture accreditate. Essi, laboratori analisi, centri di diagnostica per immagini, cardiologi, ecc., hanno sempre rappresentato un punto di riferimento per il territorio al pari delle farmacie e dei presidi pubblici. Oggi le associazioni di categoria si trovano a dover salvaguardare questo ruolo fondamentale delle strutture private storiche, che in collaborazione con i medici di base, oltre a garantire una sanità su misura alle esigenze del paziente con un bagaglio di esperienza professionale, ha garantito un altissimo livello occupazionale, formando una generazione di operatori sanitari.

In questo progetto di assistenza territoriale le associazioni di categoria hanno il dovere di collaborare con il legislatore in modo univoco per far si che tutte le strutture sanitarie siano parte attiva alla costruzione di una sanità a misura del cittadino, in un sistema in continua evoluzione professionale e tecnologica, in cui ciascuno ha un ruolo fondamentale in relazione alle sue competenze, professionalità e requisiti cogenti acquisiti nel tempo.

La sanità nata come attività di volontariato e caritatevole, evoluta poi in un sistema che deve generare un giusto profitto, così come stabilito dalla costituzione, deve restare tale, non può diventare un affare, un business o magari una fonte di reddito sicuro e duraturo per centri di potere economico e finanziario. La sanità è un’attività con una Sacralità innata e come tale non può essere accomunata ad una qualsiasi altra attività commerciale di servizi e/o prodotti che generano profitti sempre più alti “


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