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La foto della ragusana Marcella Giulia Pace scelta dalla Nasa per la “Notte della Luna”

L'immagine astronomica del giorno è composta da soli quarti di Luna

“Che mm’ha saputo fà ‘stu quarto ‘e luna”: chissà quanti quarti di luna avrebbe cantato Roberto Murolo, con la sua voce e l’immancabile chitarra, se avesse osservato le foto della ragusana Marcella Giulia Pace, scelte dalla Nasa per la “Notte della Luna”, che, arrivata alla 13ma edizione, unisce le persone in tutto il mondo per celebrare l’osservazione, la scienza e l’esplorazione lunare.

L’immagine astronomica del giorno (https://apod.nasa.gov/apod/astropix.html) è composta da soli quarti di Luna, ripresi nel 2022.

“Il motivo della scelta di fotografare la Luna quando è intorno al suo primo quarto – spiega all’AGI la l’astrofotografa siciliana – è che durante questa fase, metà della Luna illuminata dalla luce solare è visibile dalla Terra, mentre l’altra metà è in ombra, condizione ideale per le osservazioni della ‘Notte della Luna’, che si svolge ogni anno a settembre o ottobre. Questa disposizione fornisce, infatti, un contrasto ideale tra le aree illuminate e quelle in ombra, evidenziando i dettagli sulla superficie lunare, come crateri, montagne e pianure e consente una visione dettagliata della topografia lunare e delle sue caratteristiche”.

“Ho scelto di riprendere tutti i quarti di Luna, primo quarto e secondo quarto, perché – prosegue Pace – trovo che sia una delle fasi della Luna più interessanti. E’ anche un omaggio all’autore della prima fotografia astronomica, scattata dall’astronomo John W. Draper il 23 marzo 1840, che riprese anch’egli la Luna nell’ultimo quarto”.

Il quarto di Luna consente anche l’osservazione di altri oggetti celesti, come stelle e pianeti, poiché la luminosità della Luna non è così intensa da oscurare il cielo circostante e, inoltre, la sua presenza nel cielo notturno dura solo metà della notte.

“Osservare la Luna, il cielo – prosegue Marcella Giulia Pace, insegnante in una scuola elementare – non solo stimola riflessioni su grandi temi come l’universo e l’essenza della vita umana, ma ci costringe anche a riconsiderare la nozione di ‘appartenenza’. Il nostro posto nell’universo non è frutto di scelta o conquista; è piuttosto una condizione esistenziale inevitabile. Questo ci dovrebbe suggerire che, più che ‘possedere’ un posto nel cosmo, siamo solo temporanei custodi in un universo incomprensibile e vasto. La Luna e il cosmo non ‘ci appartengono’, ma rappresentano un contesto più ampio di cui siamo solo una piccola parte integrante”.

Questo è il terzo anno che l’Agenzia spaziale statunitense celebra questa giornata con lavori fotografici di Marcella Giulia Pace.


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