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Inaugurata al carcere Pagliarelli la prima “Stanza della meditazione”

La Stanza della meditazione è un progetto che nasce dall’impegno di portare percorsi di educazione in vista del reintegro in società

Inaugurata la prima Stanza della meditazione in un istituto detentivo: nella Casa Circondariale Pagliarelli “Antonio Lorusso” di Palermo, polizia penitenziaria, personale civile e detenuti potranno meditare insieme in uno spazio specificatamente dedicato alla cura del sé, del proprio ambiente interiore, dalla sfera emozionale alle proprie relazioni.

La cerimonia di intitolazione dello spazio e la prima pratica inaugurale hanno visto la partecipazione di Daniel Lumera, biologo naturalista, esperto di scienze del benessere e fondatore dell’associazione My Life Design Odv, che tra le varie attività statutarie porta progetti di giustizia consapevole nelle carceri del nostro Paese fin dal 2017.

Insieme a Lumera, hanno partecipato all’inaugurazione la direttrice dell’istituto Maria Luisa Malato, le funzionarie giuridico-pedagogiche Rosalba Petruso e Simona Patelmo, la capo area trattamentale Rosaria Puleo, la responsabile dell’area Giustizia della My Life Design Odv Cristina Franchini, la referente regionale dell’associazione Francesca Macaddino e alcune delle detenute che parteciperanno all’intero percorso intensivo, per apprendere e poi trasmettere a loro volta pratiche e tecniche che mettono insieme antichi saperi e moderni riscontri scientifici.

La meditazione in un istituto penitenziario oggi non è più un tabù: viene esercitata in diverse strutture in Italia, ma la casa sircondariale Pagliarelli è la prima ad aver dato vita a una vera e propria stanza dedicata, con tanto di cartello accanto alla porta che la riconosce come tale. La Stanza della meditazione è un progetto che nasce dall’impegno di portare percorsi di educazione in vista del reintegro in società: è iniziato con l’attività “Caro Amico ti scrivo” nel 2021 ed è proseguito poi con “Liberi Dentro” avviato a luglio scorso.

L’esperienza della “Stanza della Meditazione”, unica nel suo genere e naturale prosecuzione dei progetti attuati, mira a garantire un luogo dedicato nel quale sia le persone recluse sia il personale civile e di polizia penitenziaria possano concedersi uno spazio di silenzio. Inoltre, in questo luogo le persone detenute, che hanno scelto di intraprendere un percorso finalizzato alla pratica della meditazione, con il tempo avranno la possibilità di trasmettere questa pratica di benessere ai propri compagni.

Dice la direttrice del Pagliarelli: “Come istituto auspico possiamo replicare l’esperienza per il personale trattamentale e di polizia anche fuori servizio, individuando una stanza appositamente dedicata anche al di fuori delle sezioni, avviando un progetto pilota mirato, a cui abbinare rilevazioni scientifiche per monitorarne gli effett”. Per Rosalba Petruso “è una grande opportunità”.

Per Daniel Lumera “questo è un primo passo importante verso la diffusione di un approccio innovativo nell’ambito della giustizia, a beneficio di tutti coloro che abitano a vario titolo il carcere e della comunità intera. Il nostro intento è dimostrare, dati alla mano, l’efficacia di istituire spazi come la Stanza della Meditazione e percorsi di educazione a consapevolezza, responsabilità e libertà. Per questo collaboriamo con università e realtà che possano rilevarne scientificamente gli effetti”.


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