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Svolta nel caso di lupara bianca alla diga Garcia: i resti sono del nipote del boss

Allevatore di animali e pluripregiudicato, era il nipote di Rosario Mulè, detto "manuzza", boss del clan mafioso di Camporeale, deceduto nel 2014

Svolta sui resti ossei ritrovati nella diga Garcia, nel Palermitano. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale, in seguito agli accertamenti tecnici del Ris di Messina, sono riusciti a risalire all’identità della persona, i cui resti furono rinvenuti nella ex diga Garcia nel dicembre del 2020: si tratta di Salvatore Mulè, scomparso da Camporeale il primo febbraio 2006.

Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che si tratti di un caso di ‘lupara bianca’, probabilmente riconducibile ai trascorsi criminali di Mulè e ai rapporti che legavano quest’ultimo a esponenti della malavita organizzata. Allevatore di animali e pluripregiudicato, era il nipote di Rosario Mulè, detto “manuzza”, boss del clan mafioso di Camporeale, deceduto nel 2014.


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