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Migranti: 95 sbarcati a Lampedusa, evacuata donna incinta da nave Ong

Evacuata a Lampedusa, con una motovedetta della Guardia costiera, una donna incinta in pericolo, che era stata soccorsa dalla nave ong 'Sea Eye 4'

Proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa dove sono approdati in 95 a bordo di due imbarcazioni. A soccorrerli sono stati i finanzieri con le motovedette. Nel primo sbarco sono arrivati in 42, tutti uomini, provenienti da Eritrea, Siria e Sudan. Nel secondo sono arrivati in 53, tra cui dieci donne.

Ai soccorritori hanno dichiarato di provenire da Siria, Eritrea e Sudan. Evacuata a Lampedusa, con una motovedetta della Guardia costiera, una donna incinta in pericolo, che era stata soccorsa dalla nave ong ‘Sea Eye 4’.

Quattro morti e tre persone in grave pericolo nell’operazione di salvataggio nel Mar Mediterraneo della Sea-Eye 4 che ha tratto in salvo da un gommone 49 persone, una delle quali – una donna incinta – è stata evacuata a Lampedusa e i restanti 48 sono in navigazione verso Vibo Valentia, porto sicuro assegnato alla ong tedesca.

La nave era intervenuta ieri mattina dopo la segnalazione di Alarm Phone di una imbarcazione con persone in acqua, ma “la Guardia costiera libica – racconta Sea Eye – ha dato istruzioni via radio alla Sea Eye 4 di allontanarsi dalla scena altrimenti sarebbero stati attaccati. Mentre la Guardia costiera libica cercava di tirare fuori le persone dall’acqua, il gommone si è staccato dalla nave. La gente è fuggita e durante il tentativo di fuga, alcune persone sono cadute in acqua e sono state salvate dal team della ong”. L’equipaggio ha poi trovato anche quattro cadaveri nel gommone.

Inoltre, ieri sera, riferisce l’organizzazione tedesca, una donna incinta a bordo della nave di salvataggio era in pericolo di vita e il capomissione “aveva chiesto più volte al Soccorso marittimo Italiano un’evacuazione sanitaria urgente. Ogni volta, però, l’Italia ha fatto riferimento al Centro libico di controllo delle emergenze marittime e al servizio di telemedicina italiano. Il centro libico di coordinamento del soccorso in mare “non ha risposto alla richiesta di aiuto anche dopo diverse ore”.

Il servizio di telemedicina italiano contattato “è giunto alla conclusione che fosse necessaria un’evacuazione sanitaria“. Nelle ore successive l’Italia ha dato istruzioni alla Sea-Eye 4 di procedere all’evacuazione medica a Lampedusa e poi di navigare verso Vibo Valentia per sbarcare le restanti 48 persone soccorse.

Si cercano adesso dispersi nel tratto di mare antistante Marinella di Selinunte dove, secondo quanto ricostruito, stanotte un motopeschereccio è arrivato autonomamente, ma si è arenato a qualche metro dalla battigia.

Cinque cadaveri sono stati rinvenuti sulla spiaggia; 31 le persone superstiti rintracciate e recuperate a terra dalle forze dell’Ordine. Si presume che a bordo del motopesca potessero esserci una cinquantina di persone. Così continuano le ricerche via terra e via mare, Guardia costiera e forze dell’ordine, con l’impiego anche di mezzi aerei dell’Aeronautica militare.


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