I capoluoghi di provincia siciliani occupano posizioni svantaggiate nella recente classifica sulla qualità della vita del 2023, stilata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla sua 25ª edizione.
Dei 107 luoghi esaminati, la qualità della vita è stata valutata come buona o accettabile in 63 province, coinvolgendo così 21 milioni 909.000 residenti, pari al 37,2% della popolazione italiana, che vivono in territori caratterizzati da una qualità della vita scarsa o insufficiente.
La classifica si basa su parametri specifici come ambiente, affari e lavoro, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza. Bolzano si posiziona al primo posto, seguita da Milano (salita dal quinto posto dello scorso anno) e Bologna, che mantiene la terza posizione. La top ten comprende anche Trento (prima posizione nel 2022), Firenze, Padova, Parma, Monza, Aosta e Pordenone.
Per quanto riguarda la Sicilia, Ragusa si colloca all’88º posto (in calo di 4 posizioni rispetto all’anno precedente), seguita da Trapani al 93º e Palermo al 98º. Le città siciliane chiudono la graduatoria con Enna al 100º posto (in calo di tre posizioni), Siracusa al 102º (in salita di 4 posizioni) e Caltanissetta al 106º (in calo di una posizione).
Catania registra un ulteriore calo, piazzandosi al 103º posto su 107 disponibili, confermandosi tra le ultime quattro città della classifica e mantenendo il triste primato di essere la peggiore città italiana per quanto riguarda l’attenzione verso l’ambiente.
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