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Ritorno delle Province, M5S: “La riforma è carta straccia se non passa a Roma”

A proposito del parere positivo all'emendamento dell'assessore all'Economia Marco Falcone (Fi), che prevede nuovi stanziamenti per indire le elezioni per ripristinare gli organi politici negli Enti di Area Vasta

“Il centrodestra festeggia l’approvazione del ddl Province in commissione bilancio ma dimentica un piccolo particolare: La reintroduzione dell’elezione diretta dei presidenti delle Province è carta straccia finché non avverrà il superamento della legge Del Rio che spetta al parlamento nazionale al Governo. Come faranno ad evitare il rischio impugnativa? Ancora oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta, nonostante più volte abbiamo posto il quesito al governo regionale”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Affari Istituzionali Martina Ardizzone e Angelo Cambiano e Nuccio Di Paola della Commissione Bilancio, a proposito del parere positivo all’emendamento dell’assessore all’Economia Marco Falcone (Fi), che prevede nuovi stanziamenti per indire le elezioni per ripristinare gli organi politici negli Enti di Area Vasta.

“A Roma – spiegano i deputati – pare non vi sia traccia di questa volontà; la manovra di bilancio adesso in discussione non ha previsioni di spesa in funzione della riforma sulle province, il che ci fa facilmente intuire che il governo Meloni ha rimandato l’argomento a data da destinarsi. A questo punto, non comprendiamo le volontà del governo Schifani. Giungere ad indire le elezioni, sulla base di accordi informali tra Roma e Palermo, senza che la Delrio sia stata ribaltata, rischierebbe di scatenare contenziosi su contenziosi fino alla pronuncia dell’incostituzionalità. Morale, per la bramosia del centrodestra di aumentare poltrone, andiamo incontro all’ennesima impugnativa” – concludono i deputati M5S.


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