La Regione ha aggiornato il Piano Cave con decreto dell’assessore all’Energia e dei servizi di pubblica utilità pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana del 17 novembre 2023. «Il nuovo Piano Cave regionale – dice l’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – era atteso da anni e con l’aggiornamento, derivante da istanze degli enti territoriali e delle associazioni di categoria del settore estrattivo, si avvia così la nuova programmazione delle attività estrattive nell’Isola. A giudicare dai numeri l’aggiornamento comporterà presumibilmente la costituzione di circa 60 nuove imprese, con notevoli ricadute occupazionali stimabili in un incremento di circa 600 unità lavorative, più l’indotto».
Secondo le elaborazioni, a cura del dipartimento regionale Energia che lo ha eseguito in house, al 2022 sono 278 le attività estrattive attive, con un volume autorizzato complessivo di circa 286 milioni di metri cubi (che corrispondono, in media, a circa un milione di metri cubi per attività estrattiva). In base alle statistiche realizzate con i dati forniti dai distretti minerari, i volumi residui ancora disponibili per la coltivazione delle cave ammontano, al 2022, a circa 213 milioni di mc, ovvero il 75% del volume totale autorizzato.
L’aggiornamento conta l’istituzione di 63 nuove Aree di piano, di cui 13 sono state unificate con Aree di piano esistenti, poiché contigue, e 21 sono trasformazione da Area di completamento ad Area di piano di aggiornamento. In definitiva, a seguito dell’aggiornamento, il Piano Cave della Regione prevede: 101 Aree di primo livello, 84 Aree di secondo livello, 210 Aree di completamento, 6 Aree di recupero e 50 Aree di primo aggiornamento.
Le 63 nuove Aree di piano porteranno un incremento di superficie di circa 13 milioni di metri quadrati. La superficie totale interessata da Aree di piano passa quindi in totale a circa 171 milioni di metri quadrati, con un incremento dell’8%. I volumi derivanti da queste istanze, considerando una media di un milione di metri cubi per attività estrattiva, potrebbero ammontare a circa 60 milioni di mc ulteriori, portando il totale, considerando i volumi residui dei giacimenti, a circa 273 milioni di mc, con un incremento di circa il 28%.
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