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Pentito si ripente: “non voglio più collaborare”

"Volevo solo uscire dal carcere per tornare dai miei", ha spiegato, durante l'udienza preliminare del procedimento denominato "Centro"

L’imputato Alessandro Cutrona oggi ha reso dichiarazioni spontanee per ritrattare e negare di voler collaborare con la giustizia: “Volevo solo uscire dal carcere per tornare dai miei”, ha spiegato, durante l’udienza preliminare del procedimento denominato “Centro”. Nella stessa sede il boss di Porta Nuova Massimo Mulè ha ottenuto la celebrazione del processo col rito abbreviato condizionato all’audizione di un testimone: lo ha deciso il Gup Rosario Di Gioia, che ha accolto le richieste degli avvocati Giovanni Castronovo e Marco Clementi.Altri sedici imputati hanno scelto l’abbreviato senza condizioni e due il rito ordinario. Del primo gruppo fanno parte Gaetano Badalamenti, Alessandro Cutrona, Antonino Pisano, Francesco Mulè (padre di Massimo), Alessandro Adamo, Francesco Lo Nardo, Giuseppe Mangiaracina, Antonio Lo Coco, Calogero Leandro Naso, Salvatore Gioeli, Simone Abbate, Salvatore Maddalena, Giovanni Maddalena, Giuseppe Civiletti e Giuseppe Campisi.

Secondo la difesa del più giovane dei due Mulè, il riferimento fatto in un’intercettazione a “‘u nicu” (il piccolo) non sarebbe univoco e individualizzante: da qui l’audizione del teste. In ordinario andranno Giuseppe Castelli e Salvatore D’Atria: processo davanti alla terza sezione del tribunale, a partire dal 6 marzo.


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