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Palermo e le nuove sfide urbanistiche: verso il nuovo Pug

Un nuovo piano urbanistico di Palermo che sia capace di guidare la città nell’orizzonte operativo del 2030 e in quello strategico del 2050

La giunta comunale di Palermo ha approvato le Direttive Generali per il Piano Urbanistico Generale di Palermo. Si apre, spiega una nota, una “stagione di ampio e partecipato dibattito politico e tecnico, culturale ed economico, sociale e ambientale che consentirà di pervenire alla redazione di un nuovo piano urbanistico di Palermo che sia capace di guidare la città nell’orizzonte operativo del 2030 e in quello strategico del 2050”.

Le Direttive Generali, spiega l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta, costituiscono “il primo passo di un processo politico e tecnico che, in fase di redazione, dovrà essere concertato e condiviso con tutti gli attori della vita politica, sociale, culturale ed economica metropolitani, regionali, nazionali e internazionali per trasformarsi in conformazione dello spazio e norme urbanistiche ed edilizie, in disegno del suolo e individuazione di strumenti attuativi. Le Direttive definiscono i principi ispiratori, il metodo e le principali sfide del Pug di Palermo che consistono nel perseguire i criteri dello sviluppo sostenibile, nell’assicurare i diritti alla città, soprattutto i nuovi diritti di cittadinanza, nel potenziare il ruolo di metropoli interculturale del Mediterraneo, di città della cultura, attrattiva per gli investimenti, e capace di cogliere le sfide delle transizioni digitale, energetica ed ecologica. Il metodo sarà quello dell’ascolto dei cittadini per il censimento dei bisogni e dei portatori di interessi di pubblica utilità, nonché la concertazione con gli enti pubblici e morali per una efficace governance dello sviluppo”. “Verranno introdotti – aggiunge Carta – anche nuovi strumenti complementari per la valorizzazione della città e della sua reputazione attraverso un processo di internazionalizzazione, da un lato, e l’attivazione di strumenti (come gli oneri e i diritti edificatori, le misure perequative, i certificati verdi, la gestione dei beni comuni, il partenariato pubblico-privato, etc.) che consentano di riattivare una economia urbana sostenibile, innovativa e responsabile capace di supportare concretamente e rapidamente l’attuazione del piano”.

Il fronte a mare di Palermo, lungo più di 26 Km, si presenta, sottolinea Carta, come un nuovo “cardo” della città, ovvero “l’asse nord-sud su cui si agganciano alcune delle funzioni più importanti e si dispiegano le principali aree risorsa per la rigenerazione e lo sviluppo della città”. La Variante Urbanistica costiera comprenderà “una fascia di città che a partire dalla linea di costa intercetti tutte le grandi aree di trasformazione sia longitudinalmente che trasversalmente, entrando dentro il tessuto urbano consolidato per comprendere la Fiera del Mediterraneo, la ex Stazione Sampolo, l’area del Mercato Ortofrutticolo e il quartiere di via Montalbo, l’ex Macello e l’ex Gasometro, Borgo Vecchio e Brancaccio, solo per indicare alcune aree che saranno meglio definite in sede di redazione della variante urbanistica costiera, per dare organicità alla loro rigenerazione e sviluppo, conformando anche lo spazio residenziale, definendo l’adeguata mobilità, configurando in maniera complementare lo spazio pubblico e definendo i criteri di salvaguardia dei valori culturali e paesaggistici coinvolti”.

“L’avvio del PUG è un grande atto tecnico e politico per Palermo – dichiara Carta – forse l’atto più politico di una città, perché consegna al dibattito pubblico l’idea di futuro su cui costruire il patto civico che gli dona forme e norme. Tra le tante innovazioni che le Direttive Generali propongono, una delle novità più sostanziali del PUG di Palermo è quella di promuovere progetti di rigenerazione urbana finalizzati al contenimento del consumo di suolo anche attraverso la rigenerazione di aree edificate che hanno perduto la loro originaria utilizzazione, alla riqualificazione dell’ambiente degradato e dei quartieri in declino e all’individuazione di nuove funzioni di rilevanza strategica, anche in un’ottica di area vasta. Gli interventi di rigenerazione urbana serviranno anche a potenziare e qualificare la presenza delle aree vegetali urbane, a sviluppare la mobilità sostenibile, incentrata su un sistema integrato di spostamenti pedonali, ciclabili e sull’accesso alle reti e nodi del trasporto pubblico e della mobilità condivisa, a favorire l’uso di energie rinnovabili e l’autoconsumo, ad agevolare la vita delle persone con disabilità, a rendere la città più sicura e confortevole per tutte e tutti, a realizzare bonifiche di suoli inquinati e la riduzione delle aree impermeabili, a dotare le aree di strumenti e modalità per gestire il deflusso delle acque meteoriche, nel rispetto del principio di invarianza idraulica. Con questo atto si apre una importante stagione di dibattito pubblico sul futuro urbanistico e sull’idea di città che vogliamo”. “Fin dal mio insediamento – sottolinea il sindaco Roberto lagalla -mentre mettevamo in sicurezza i conti del Comune, mentre riattivavamo la sua funzionalità tecnica e amministrativa e mentre risolvevamo drammatiche emergenze, ho messo in campo il progetto urbanistico per il futuro di Palermo che consentisse alla città di risollevarsi dal declino, di tornare a garantire diritti a tutti, a essere fiera dei suoi quartieri che rinascono e non triste per le sue periferie fragili, che consentisse ai suoi cittadini di muoversi in maniera efficace e sostenibile e ai turisti di essere accolti e di godere in sicurezza delle sue meraviglie, nonché di tornare attrattiva per gli investitori nazionali e internazionali, come accade in molte altre città europee del rango di Palermo. Ringrazio l’Assessore Carta e i suoi uffici per aver portato in approvazione le Direttive Generali del PUG che incarnano la visione urbanistica che insieme alla Giunta in questi mesi abbiamo messo a punto attraverso un’accurata diagnosi dei problemi, l’ascolto della cittadinanza e dei portatori di interesse e l’interpretazione delle opportunità in atto che le risorse extra-comunali stanno offrendo. Con questo atto si avvia un processo politico e urbanistico che porterò nei quartieri, nelle istituzioni, nelle aule di governo, persino nelle scuole e nei teatri se servirà perché il futuro della città riguarda tutti e ciascuno e discutere delle scelte urbanistiche è un diritto ma anche un dovere civico”.


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