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Tentato omicidio durante la festa Patronale nel Catanese, un arresto

La vittima era stata ferita da 3 coltellate (al torace, all’addome e agli arti inferiori)

In esito ad indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, i Carabinieri della Compagnia di Giarre hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Catania, nei confronti di Leonardo Zappalà (classe 1994), in quanto gravemente indiziato della commissione dei reati di tentato omicidio aggravato e di porto di oggetti atti ad offendere di rapina.

Le indagini, eseguite dalla locale Compagnia su direttive di questo Ufficio, hanno, infatti, permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa, elementi che dimostrerebbero come Zappalà si fosse reso responsabile, a Mascali, nel corso dei festeggiamenti del Patrono San Leonardo, del tentativo di omicidio di un suo coetaneo di Piedimonte Etneo, a seguito di una lite per motivi riconducibili ad una pregressa relazione sentimentale intercorsa tra una cittadina rumena e la vittima, che dal canto suo, non avrebbe tollerato l’instaurarsi di un nuovo rapporto sentimentale della medesima donna con Zappalà ed avrebbe a sua volta preteso un chiarimento con il predetto, in esito al quale si era verificato il fatto di sangue.

Le investigazioni tempestivamente avviate, di tipo tradizionale e tecnico, hanno preso spunto nell’immediatezza dell’accadimento del fatto, avvenuto al termine delle celebrazioni della festa patronale, poco dopo la mezzanotte del 7 novembre, grazie ad una telefonata anonima proveniente da una straniera con marcato accento dell’Est, in cui si segnalava che vi era stata una lite violenta tra il suo attuale compagno e il suo ex, al termine della quale il primo aveva accoltellato il secondo e si  chiedeva l’immediato invio di un’ambulanza.

I sanitari del 118, dopo poco intervenuti insieme ai Carabinieri della locale Stazione, riscontravano, in effetti, che un uomo era stato attinto da 3 coltellate (al torace, all’addome e agli arti inferiori) e constatata la gravità delle lesioni ne curavano il trasporto d’urgenza all’Ospedale Cannizzaro di Catania, dove il medesimo veniva  sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e si accertava, in specie, l’estrema  potenzialità lesiva del fendente al torace, non rivelatosi esiziale  solo un quanto fortunosamente deviato da una costola.

Nonostante l’interlocutrice si fosse limitata a segnalare quanto accaduto , senza neppure fornire le proprie generalità e nonostante l’assenza di un concreto contributo alle investigazioni da parte degli amici e dei familiari della vittima, e financo della vittima stessa, i Carabinieri della Stazione di Mascali, supportati dalla Sezione Operativa della Compagnia di Giarre, con il coordinamento di questa Procura, acquisivano le generalità della donna, una 31enne di origine rumena, che aveva segnalato l’episodio e riuscivano a ricostruire sia la dinamica dei fatti, sia il movente, sia l’identità del presunto autore dell’accoltellamento, il suindicato Leonardo Zappalà, legato da relazione affettiva alla donna e da quel momento resosi irreperibile, con continui spostamenti tra vari B&B delle province di Catania e di Siracusa, oppure presso case di amici e conoscenti.

Secondo quanto accertato, lo spunto alla lite sarebbe stato fornito dalla stessa vittima, con la quale la donna aveva concepito una figlia, avendo questi, apertamente manifestato di non gradire la nuova relazione, fino a provocare con insulti e con ciò determinando la reazione violenta sfociata del suo accoltellamento.

Visto il solido quadro probatorio fornito dagli investigatori, il G.I.P. del Tribunale di Catania, condividendo appieno la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Catania, ha, dunque, emanato un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato, classe 94, per il reato di tentativo di omicidio infine eseguita allorquando Leonardo Zappalà, rintracciato a Scillichenti, all’uscita di un affittacamere, è stato catturato e poi tradotto nella Casa circondariale di piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.


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