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Detenuto strangolato, la famiglia aspetta le “scuse dallo Stato italiano”

L’uomo è stato strangolato nella cella del carcere Mammagialla

Sono stati disposti dalla procura della repubblica di Viterbo il dissequestro e la restituzione ai familiari della salma di Alessandro Salvaggio, il quarantanovenne di Barrafranca (Enna), strangolato dal compagno di cella, nel carcere di Viterbo lo scorso 19 dicembre.

Questa mattina la salma è arrivata a Barrafranca ed i funerali saranno celebrati domani 29 dicembre alle 10,30 con rito dei testimoni di Geova. L’autopsia ha confermato le modalità del delitto.

L’uomo è stato strangolato nella cella del carcere Mammagialla che divideva con il ventiduenne bulgaro T. K. con il quale avrebbe avuto una lite. Salvaggio, che aveva numerosi trascorsi giudiziari, stava scontando una pena di due anni per evasione.

“L’omicidio del signor Salvaggio rappresenta una tragedia per i familiari – ha dichiarato l’avvocato della famiglia Giacomo Pillitteri – ma è anche sintomo evidente dell’inadeguatezza, della lacunosità e della inefficacia del sistema penitenziario italiano”.

Il legale ha poi aggiunto che la famiglia attende le scuse dello Stato italiano.


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