Lunedì prossimo il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, saprà se uscirà definitivamente per prescrizione dal maxi processo che si celebra a Caltanissetta sul cosiddetto “Sistema Montante”, con al centro l’ex numero uno di Sicindustria, Antonello Montante, condannato in appello con rito abbreviato a 8 anni per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Il presidente della Regione è accusato di concorso all’associazione a delinquere, insieme ad Angelo Cuva e Andrea Cavacece, e di una presunta fuga di notizie durante le fasi delle indagini che svolgeva la Squadra mobile di Caltanissetta.
Per Cavacece il difensore Fabio Caserta si è rimesso alla decisione della Corte, in subordine ha chiesto l’assoluzione del proprio assistito. Nelle scorse udienze il presidente del collegio, Francesco D’Arrigo, ha comunicato a procura e difesa che secondo un calcolo effettuato dal tribunale già è pervenuta la prescrizione per Schifani e gli altri due imputati. Per la procura di Caltanissetta, rappresentata da Maurizio Bonaccorso, la prescrizione dovrebbe giungere il prossimo ottobre. Lunedì prossimo si conoscerà la decisione del tribunale nisseno. La settimana prossima il collegio si pronuncerà anche per i fratelli palermitani Salvatore e Andrea Calì che avrebbero bonificato dalle cimici alcuni veicoli e abitazioni di alcuni indagati nell’ambito dello stesso procedimento. Per la fuga di notizie durante le indagini della Squadra mobile di Caltanissetta c’è già la prescrizione, anche se ufficialmente non sancita con sentenza, per il generale Arturo Esposito Ferrara e per l’ex segretario della Cisl Maurizio Bernava. Prescrizione anche per un reato contestato al colonnello Giuseppe D’Agata.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni