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Il Pitbull bruciato vivo a Palermo è morto

Aron ha lottato tra la vita e la morte per oltre tre giorni, dopo che in via delle Croci, nel centro del capoluogo siciliano, era stato legato con una catena ad un palo e dato alle fiamme

Aron, il pitbull legato a un palo e bruciato vivo qualche giorno fa a Palermo, è morto. “Ci hanno appena chiamato dalla clinica. Aron non c’è più”, afferma la Lega anti vivisezione (Lav). “Il suo corpo – ha aggiunto la Lav su facebook – non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”.

Aron ha lottato tra la vita e la morte per oltre tre giorni, dopo che in via delle Croci, nel centro del capoluogo siciliano, era stato legato con una catena ad un palo e dato alle fiamme. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni. La Lega antivivisezione (Lav), per poterlo tutelare ed evitare il trasferimento presso la clinica convenzionata con il Comune, troppo rischiosa secondo i veterinari curanti viste le condizioni critiche e la prognosi riservata, aveva fatto richiesta all’autorità giudiziaria di sottoporlo a sequestro preventivo e di poterlo prendere in custodia giudiziaria per farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento. A infliggere le sofferenze al cane sarebbe stato, secondo diverse ricostruzioni, un uomo senza fissa dimora, che in questi giorni è stato ‘assediato’ nel suo rifugio da diversi cittadini.

“Non mancheremo di ricordare questo e gli altri casi – aveva affermato la Lav – come quello del gatto Leone scuoiato vivo a Cava de’ Tirreni, che hanno affollato le cronaca degli ultimi mesi per fare ulteriore pressione sui deputati della Commissione Giustizia della Camera perché si proceda con l’esame e l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali”.

“La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda – afferma il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in merito alla morte del pitbul bruciato vivo a Palermo – Grazie all’azione di attivisti e associazioni oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”.

La Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, con la sua sezione di Palermo, si costituirà parte civile nel procedimento contro l’uomo che, la sera di martedì, ha legato ad un palo stradale il suo pitbull e gli ha dato fuoco. Lo annuncia la presidente dell’associazione, on. Michela Vittoria Brambilla, che è anche presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali.

“Il cane – ricorda – è morto la scorsa notte tra indicibili sofferenze. Questo orrore va punito. Sarebbe auspicabile che fosse già legge la mia proposta per inasprire le pene a carico di chi uccide o maltratta animali. A legislazione vigente non possiamo che chiedere di partecipare al procedimento e compiere ogni sforzo per far sì che il gravissimo fatto sia punito come merita”.


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