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Incidente sul lavoro in azienda della Gdo alimentare: assolti due dirigenti

Il collegio difensivo ha messo in evidenza la consegna dei dispositivi di protezione individuale che viene effettuata nel momento dell'assunzione e su questo punto sarebbero emerse alcune contraddizioni nelle dichiarazioni della parte offesa

Due dirigenti del gruppo Ergon, colosso ragusano della grande distribuzione alimentare sono stati assolti in primo grado dal giudice monocratico presso il Tribunale di Ragusa, con la formula ampia “perché il fatto non sussiste”. Erano finiti a processo per il reato di omessa vigilanza in merito a un incidente sul lavoro occorso a un dipendente nel gennaio del 2017, che costò alla vittima – parte civile nel processo – la perdita della vista dall’occhio destro. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna dei due a 3 mesi di reclusione. Il lavoratore, addetto alle pulizie (che era stato risarcito e che aveva denunciato i fatti un anno dopo rispetto a quando si erano verificati), stava pulendo una scaffalatura e nel tirare un pannello di cartone pressato, una ‘interfalda’ tra merce e merce, aveva effettuato un movimento brusco e il pannello lo aveva colpito all’occhio. In quel momento non indossava il casco di protezione individuale che probabilmente avrebbe potuto salvargli l’occhio. Sul mancato uso del casco, se fosse o meno stato consegnato al lavoratore, e sulla omessa vigilanza si è incentrata l’azione della pubblica accusa che al termine della requisitoria ha chiesto la condanna dei due imputati a 3 mesi di reclusione.

I due avvocati difensori che invece hanno chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” e “per non avere commesso il fatto”, hanno posto accento sul fatto che in presenza di preposti alla sicurezza (documentalmente indicati), non sia possibile, citando la Cassazione, rivalersi sui vertici aziendali e hanno sottolineato il valore del documento di valutazione dei rischi, le procedure aziendali adottate in termini di sicurezza compresi i procedimenti disciplinari quando il personale non osserva le regole di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il collegio difensivo ha messo in evidenza la consegna dei dispositivi di protezione individuale che viene effettuata nel momento dell’assunzione e su questo punto sarebbero emerse alcune contraddizioni nelle dichiarazioni della parte offesa, che in prima battuta aveva dichiarato secondo le difese, di avere ricevuto formazione adeguata e dispositivi, salvo poi “cambiare versione”. Il giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni.


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