fbpx

In tendenza

Uccise un passante e sparò a genitori, assolto perché “incapace di intendere e di volere”

La vittima fu colpita a braccia, volto e testa

“Assoluzione perché i fatti sono stati commessi da persona non imputabile in quanto incapace di intendere e di volere in ragione di infermità psichica”: questo il verdetto della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara nei confronti di Angelo Incardona, il 45enne reo confesso dell’omicidio dell’imprenditore Calogero Saito, 65 anni, freddato in strada, mentre stava salendo nella sua auto. La sentenza arriva dopo che lo psichiatra Armando Inguaggiato, incaricato di sottoporlo a perizia, è arrivato alla conclusione che Incardona era “totalmente incapace di intendere e volere” quando, il 10 febbraio dell’anno scorso, sparò ai genitori nella loro abitazione, ferendoli agli arti superiori (frattura al braccio per la madre, al dito per il padre) e uccise, con dodici colpi della stessa pistola, in piazza Provenzani, a Palma, Saito, ‘colpevole’ di averlo guardato in maniera minacciosa.

La vittima fu colpita a braccia, volto e testa. Il difensore dei familiari della vittima, l’avvocato Calogero Meli, aveva sollecitato altre visite più approfondite sostenendo che l’esame della documentazione da parte dello specialista fosse stata incompleta. La Corte, tuttavia, ha ritenuto superflua una nuova perizia e ha chiuso il dibattimento. I giudici, inoltre, hanno applicato la misura di sicurezza del ricovero in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza restrittive “per un periodo non inferiore a 10 anni e, comunque, fino a che permarrà la pericolosità sociale dell’imputato”. Dopo che lo psichiatra aveva illustrato la sua perizia il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò aveva chiesto l’assoluzione e il difensore dell’imputato, l’avvocato Calogero Li Calzi, si era associato alla richiesta del pm.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni