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Deputato regionale ai domiciliari per corruzione, Gip: “Agito per ambizione e potere”

Secondo il gip Samuele Corso che ha emesso la misura si è avuto modo "di accertare in modo non equivoco ed al di là di ogni ragionevole dubbio quale fosse l'intento che animava..."

Corruzione e turbativa d’asta sono i reati contestati a Dario Safina, attuale deputato del Pd all’Assemblea regionale siciliana e finito agli arresti domiciliari nell’ambito di una indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani, guidati dal colonello Fabio Bottino e coordinata dalla procura della Repubblica diretta da Gabriele Paci. Secondo il gip Samuele Corso che ha emesso la misura si è avuto modo “di accertare in modo non equivoco ed al di là di ogni ragionevole dubbio quale fosse l’intento che animava Dario Safina… Sono state infatti acquisite alcune comunicazioni telefoniche di rara chiarezza che dimostrano che il suo interessamento ad ottenere non dovute utilità da srl City Green Light fosse dettato non tanto dalla preoccupazione di non incidere sulla spesa pubblica quanto, piuttosto, dalla mira politico – elettorale di ottenere un tornaconto personale in termini di visibilità politica”.

Il giudice prosegue: “Da esse traspare un interessamento alla cosa pubblica non finalizzato a garantire un servizio al cittadino quanto ispirato alla personale ambizione di accrescere agli occhi di una porzione del corpo elettorale il proprio peso politico. In quest’ottica la comunità viene degradata a mero bacino di voti e consensi piuttosto che insieme di persone cui destinare un servizio in nome del bene comune. Lo stesso rapporto privilegiato e personale venutosi a creare tra l’assessore e l’impresa privata, sottintendeva, in termini pratici, la volontà del Safina di ottenere maggiore esposizione nel consesso cittadino così da accrescere la propria notorietà, evidenziare l’importanza del proprio ruolo in vista, in ultima analisi, di un redditizio tornaconto elettorale”.

A fronte della rivelazione delle informazioni riservate, funzionali all’aggiudicazione dell’appalto alla City Green Light srl l’assessore Safina ha agito sul presupposto della piena e incondizionata disponibilità da parte dell’energy manager Christian Valerio e della stessa società vicentina di esaudire tutte le sue richieste. Dalle indagini sarebbero emerse le “richieste irrituali” avanzate da Safina in relazione al raddoppio fino a 20 mila euro del contributo per le luminarie natalizie, alla fornitura a titolo gratuito di quattro telecamere per la videosorveglianza di due fontane cittadine, al preventivo per l’illuminazione del campo Coni e del campo Aula di Trapani senza alcuna comparazione con altri operatori, alla fornitura gratuita dell’illuminazione di piazza Catito e dell’illuminazione di un bassorilievo nella chiesa di Santa Maria di Gesù, alle erogazioni per il significativo importo di 50 mila euro da parte della City green light Srl in favore del Comune di Trapani, alla collocazione delle bandiere tricolore per il raduno provinciale dei Bersaglieri “Trapani città per la pace” e alla nuova illuminazione nelle Mura di Tramontana di Trapani senza il preventivo nulla osta della Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani.


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