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Turbativa d’asta, il deputato regionale Safina risponde per 5 ore al gip

Il parlamentare regionale del Pd ha respinto gli addebiti, legati a vicende avvenute nel periodo in cui era assessore ai Lavori Pubblici a Trapani, col sindaco Giacomo Tranchida, ancor oggi in carica

Il deputato regionale siciliano del Pd Dario Safina (autosospesosi dal partito dopo l’arresto) ha risposto per cinque ore al Gip del tribunale di Trapani Samuele Corso, che ha firmato l’ordine di custodia ai domiciliari nei suoi confronti. Safina, che risponde di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreti di ufficio, era assistito dagli avvocati Salvatore Longo e Giuseppe Rando. L’inchiesta coordinata dalla Procura di Trapani (presente all’interrogatorio di garanzia il pm Francesca Urbani) è condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale, agli ordini del colonnello Fabio Bottino.

Safina ha respinto gli addebiti, legati a vicende avvenute nel periodo in cui era assessore ai Lavori Pubblici a Trapani, col sindaco Giacomo Tranchida, ancor oggi in carica. Secondo i pm avrebbe pilotato la gara di “project financing” per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, informando preventivamente l’imprenditore messinese Christian Valerio, anche lui indagato.

Safina al giudice ha presentato una memoria in cui ricostruisce tutta la vicenda, escludendo di avere commesso irregolarità amministrative e illeciti penali. I suoi legali hanno chiesto al Gip la revoca degli arresti domiciliari, istanza sulla quale la decisione sarà pronunciata dopo che la procura avrà espresso il proprio parere.


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