È stata rinviata in commissione Affari istituzionali la riforma delle Province, per approfondire alcuni aspetti del testo con l’impegno di riportarla a sala d’Ercole la prossima settimana, ma certo che adesso è in dubbio l’ipotesi di voto a giugno.
È questo in sintesi l’accordo trovata nel corso del vertice di maggioranza convocato stamattina dal presidente della Regione Renato Schifani dopo le fibrillazioni di ieri tra FdI da una parte e Fi, Dc e Lega dall’altra. Ed è quanto è stato votato oggi in aula a Palermo.
Adesso all’Ars si discute il secondo punto all’ordine del giorno, con un disegno di legge d’interpretazione autentica di due nome regionali, il cosiddetto salva-ineleggibili.
La norma riguarda l’interpretazione autentica della legge regionale n.29 del 1951 che impedisce l’elezione di alcune figure fra cui i vertici o i dipendenti degli enti controllati o vigilati dalla Regione, impattando sulle ricorsi ancora pendenti di quattro deputati regionali, annullando le cause di ineleggibilità. Si tratta di Dario Daidone, Nicola Catania e Giuseppe Catania (FdI) e Davide Vasta (Sud chiama Nord).
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