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All’Ars la maggioranza si spacca: bocciata la “salva ineleggibili”. Le opposizioni: “due schiaffi politici”.

“Il governo regionale riceve due sonori schiaffoni politici, va sotto sulle Province e va sotto sulla salva ineleggibili. Schifani non ha più la maggioranza, può tornarsene a casa”

Centrodestra in crisi all’Ars dove pochi minuti l’Aula, complice il voto segreto, ha bocciato la norma cosiddetta “salva ineleggibili”. Il ddl infatti ha incassato solo 30 favorevoli e 34 contrari, sintomo che la maggioranza è fortemente spaccata. Ai lavori a Sala d’Ercole ha preso parte anche il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, che stamattina aveva convocato un vertice proprio per serrare le fila maggioranza in vista del voto nel pomeriggio.

“Questa maggioranza ormai in frantumi ha provato per l’ennesima volta a far passare una norma inaccettabile per salvare gli ineleggibili, meno male che ci abbiamo pensato noi dell’opposizione a salvare la dignità del parlamento siciliano. Resta la figuraccia politica del presidente Schifani che non si è fatto vedere durante l’esame della finanziaria a Sala d’Ercole ma si è presentato oggi per assistere alla sua maggioranza che sgretolava sul ddl salva-ineleggibili”. Lo dicono Michele Catanzaro (Pd) Cateno de Luca (Sud chiama Nord) e Antonio De Luca (M5s).

“Il governo regionale riceve due sonori schiaffoni politici, va sotto sulle Province e va sotto sulla salva ineleggibili. Schifani non ha più la maggioranza, può tornarsene a casa”. 

A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’ARS Antonio De Luca, a margine della seduta d’aula a Sala d’Ercole dove è stato bocciato, con voto segreto, un emendamento di riscrittura dell’articolo 1 del ddl salva-ineleggibili presentato dal capogruppo di FdI Giorgio Assenza. Risultato: 36 voti contrari e 24 favorevoli.

“Due erano le prove di forza della maggioranza – spiega Antonio De Luca – e su ambedue il centrodestra è caduto inesorabilmente, peraltro su due leggi a nostro avviso assolutamente vergognose utili solo alle poltrone e lontane dalle reali necessità dei cittadini. E’ giusto che fuori dal palazzo le persone sappiano che mentre hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, mentre gli ospedali non funzionano, il centrodestra pensa a riempire di poltrone le ex province e di salvare le cariche per i deputati che hanno avuto guai con la giustizia. Credo sia ora che Schifani e soci facciano i bagagli e tornino a casa” – conclude Antonio De Luca.


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