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Chirurgia più soft in un ospedale siciliano grazie alla realtà aumentata

Grazie alle immagini acquisite dalla Tac è stato possibile riprodurre fedelmente l’organo malato in modo tridimensionale

Ricostruire un rene malato con la realtà aumentata e utilizzare l’immagine in sala operatoria per rimuovere un tumore in modo netto e preciso. È quanto realizzato nei giorni scorsi da Vincenzo Ficarra, direttore dell’UOC di Urologia dell’Aou “G. Martino” di Messina, in collaborazione con la sua équipe, per la rimozione di un tumore che invadeva interamente un rene. Grazie alle immagini acquisite dalla Tac è stato possibile riprodurre fedelmente l’organo malato in modo tridimensionale. Un processo eseguibile con la chirurgia robotica grazie a software specifici in grado di sovrapporre le immagini virtuali a quelle intraoperatorie riprese dalla telecamera robotica. Una tecnologia che ha l’effetto di un vero e proprio localizzatore, con cui il chirurgo può agire in modo mirato, rimuovendo solo il tumore e preservando la parte di rene sano.

Nella stessa giornata tale tecnica è stata utilizzata anche per un altro intervento su un paziente affetto da tumore alla prostata. In questo caso sono state sfruttate le immagini acquisite dalla risonanza magnetica e, anche in tale circostanza, la tecnologia è stata utilizzata per sviluppare tutte le potenzialità che essa porta con sé in termini di conservazione e preservazione dei nervi della potenza erettile.

“La chirurgia urologica è una chirurgia di precisione – spiega Ficarra – e l’utilizzo di questa tecnica ci consente nell’ambito della chirurgia renale di ridurre il tempo di ischemia renale e i sanguinamenti, migliorando la preservazione della funzione renale. Nell’ambito della chirurgia prostatica è evidente che i benefici per il paziente sono notevoli perché agendo in modo più conservativo riusciamo a tutelare quanto più possibile le strutture nervose interessate alla preservazione della potenza e della continenza. Quanto attuato nei giorni scorsi rappresenta un ulteriore tassello nel processo di sviluppo che, come clinica urologica dell’AOU, abbiamo avviato in questi anni con l’obiettivo di offrire ai pazienti un’offerta assistenziale caratterizzata da uno standard sempre più elevato ed efficace”.

“Oggi l’utilizzo delle nuove tecnologie in sanità – afferma il nuovo manager, Giorgio Giulio Santonocito – costituisce un’opportunità straordinaria. Offrire trattamenti sanitari all’avanguardia significa anche dare la possibilità ai nostri pazienti di non spostarsi fuori regione per essere curati e ciò rappresenta un obiettivo fondamentale da perseguire”. 


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