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Arresti per droga a Messina, c’era anche un infermiere al servizio della gang

Le intercettazioni telefoniche, ambientali, le immagini delle telecamere installate e i numerosi riscontri, hanno permesso di disvelare l’esistenza di un gruppo criminale che si occupava dell’approvvigionamento, della custodia e della lavorazione dello stupefacente

Vasta operazione antidroga a Messina. La la Squadra mobile della polizia di Stato ha eseguito 26 misure cautelari, 13 di custodia in carcere e altrettanti per gli arresti domiciliari. Il blitz è scattato all’alba, diretto dalla questora Gabriella Ioppolo e coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia. Al vertice dell’organizzazione, con base nel rione Fondo Fucile, tre fratelli, a capo del traffico e spaccio di cocaina e marijuana. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, le immagini delle telecamere installate e i numerosi riscontri, hanno permesso di disvelare l’esistenza di un gruppo criminale che si occupava dell’approvvigionamento, della custodia e della lavorazione dello stupefacente, poi rivenduto sul territorio cittadino e in provincia, a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Villafranca. E’ peraltro emersa la posizione di un infermiere, in servizio presso una struttura ospedaliera della città di Messina, in frequente contatto con i membri dell’associazione, rendendosi disponibile, all’occorrenza, a svolgere per conto dei tre fratelli, varie attività compresa quella di intermediario per la cessione di qualche dose.

I successivi sviluppi investigativi hanno consentito di accertare il coinvolgimento dell’infermiere anche in ulteriori affari illeciti, in concorso con altri 5 colleghi. Questi operatori sanitari, durante l’emergenza Covid, si sono appropriati di kit di tamponi dell’Azienda ospedaliera impiegandoli per l’esecuzione del test da effettuare privatamente dietro un corrispettivo in denaro; inoltre, si sono appropriati di farmaci e di materiale sanitario per svolgere privatamente attività di assistenza ai pazienti. L’infermiere compilava pure false certificazioni per attestare l’esito negativo di tamponi mai effettuati, al fine di consentire l’accesso in locali di ristorazione nel periodo in cui era previsto l’obbligo di presentazione del green pass o di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Le misure cautelari sono state eseguite dalla Squadra mobile di Messina, con l’ausilio di personale della Sisco (Sezione investigativa del Servizio centrale operativo) di Messina, delle Squadre mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale e Calabria Meridionale e dei commissariati di Messina, per un totale di 120 agenti della polizia di Stato.


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