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Colpi d’arma da fuoco dopo una lite per partita di calcetto, arrestato un uomo per tentato omicidio

Al centro del diverbio il prezzo dell'affitto del campo

La Procura di Catania ha delegato la Polizia di Stato per l’esecuzione di una misura cautelare custodiale, emessa, lo scorso 7 febbraio 2024, dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale a carico di Andrea Calabretta, 32 anni, in quanto gravemente indiziato, in esito agli elementi acquisiti, della commissione dei reati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, di porto e illegale detenzione in luogo pubblico di arma comune da sparo.

Le indagini, coordinate da questo ufficio e tempestivamente avviate dagli investigatori della sezione reati contro la persona della Squadra mobile della Questura etnea, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione a una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come Calabretta Andrea sarebbe stato, la notte del 28 novembre scorso, l’autore di un tentativo di omicidio in danno di un cittadino catanese, attinto da colpi di arma da fuoco.

Specificatamente le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione dei sanitari del nosocomio in cui si era presentato il ferito, sottoposto a intervento chirurgico e con diagnosi di lesione personale consistita in “frattura plurimmentaria della diafasi femorale, arrestatasi nel sottocute”, giudicata guaribile in tempo superiore ai 40 giorni, diagnosi poi suffragata dalla relazione medico-legale, in base alla quale è merso come gli atti compiuti possano definirsi diretti e idonei a cagionare la morte della vittima, sia a cagione della sede corporea attinta (la coscia sinistra), a soli tre centimetri circa dall’arteria femorale, sia in base alla reiterazione dei colpi ed alle modalità dispiegate per compiere l’atto lesivo, al termine del quale il ferito veniva abbandonato riverso a terra.

A conclusione delle indagini, caratterizzate dalla combinazione di esiti di attività captativa, della disamina di riprese di interesse e delle dichiarazioni assunte dai testimoni, si è avuto modo di comprendere le ragioni sottese al ferimento, riconducibili a una lite nel corso di una partita di calcetto, sorta, tra la persona offesa e un altro ragazzo, cognato del presunto autore del fatto del delittuoso, per ragioni connesse a contrasti su una fase di gioco, culminata nel gesto della vittima di voler pagare solo una quota, pari a euro 7 anziché la somma di 14 euro, per l’affitto del campo, senza riconoscere agli avversari il ruolo di squadra vincitrice dell’incontro e poi, infine, sfociata in un ulteriore diverbio in via Capo Passero, durante il quale, poco dopo, le 1:14, sarebbe intervenuto, ponendo in essere l’azione delittuosa suindicata, Calabretta Andrea, cognato dell’avversario e cugino della stessa vittima.

I successivi approfondimenti, corroborati dalle risultanze della visione di telecamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo teatro della fase finale dell’azione, hanno permesso di stabilire l’orario di esplosione degli spari, intorno all’1:14 e la dinamica del ferimento.

Il Calabretta, dopo essere stato rintracciato all’interno di una stalla, ubicata in una strada sterrata, adiacente via Capo Passero, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato tradotto nella casa circondariale di piazza Lanza per essere posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria


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