Ha risposto alle domande del gip e del pm, Alex Ventura. Ha spiegato i motivi del gesto, legato a dissidi personali con la vittima escludendo la pista legata allo spaccio di droga o ad ambienti malavitosi. E’ durato oltre un’ora e mezza l’interrogatorio in carcere del 29enne che ha ucciso il 27 febbraio a Vittoria, Giovanni Russo 23 anni. Il movente probabilmente risiederebbe in dissapori che sarebbero iniziati qualche mese fa.
I due si sarebbero incrociati per caso proprio la sera del 27. Un battibecco e poi Ventura avrebbe preso un fucile a casa, sarebbe tornato indietro e sparato.
Il difensore ha chiesto che non venisse convalidato il fermo perché Ventura si è consegnato, non opponendosi alla custodia cautelare in carcere e ha chiesto anche la riqualificazione del reato escludendo l’aggravante della premeditazione. L’arma non è stata ancora trovata. Nella fuga, l’avrebbe gettata senza ricordare il luogo. Il giudice si è riservato.
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