Il Gip del tribunale di Termini Imerese (Palermo) ha autorizzato il legale di Giovanni Barreca a procedere a consulenza psichiatrica di parte nei confronti dell’imbianchino di 54 anni, in carcere con l’accusa di essere stato fra gli autori della strage di Altavilla Milicia (Palermo). L’avvocato Giancarlo Barracato ha ottenuto dal giudice Valeria Gioeli il permesso di far esaminare il suo assistito, marito e padre delle tre vittime, da due specialisti: lo psichiatra Alberto Caputo e la criminologa Roberta Bruzzone. Barreca è in carcere come Sabrina Fina e Massimo Carandente, i due predicatori “fratelli di Dio” che avrebbero aiutato il muratore e la figlia di 17 anni (anche lei indagata e in cella lontano dalla Sicilia) ad “allontanare il demonio” dalla moglie del muratore, Antonella Salamone, di 41 anni, torturata, uccisa, bruciata e seppellita nel giardino della villetta di Altavilla.
Una specie di esorcismo fai-da-te sarebbe stato realizzato, a suon di brutali torture, pure nei confronti dei figli di Barreca, Kevin, di 16 anni, e Emmanuel, di soli 5 anni, anche loro assassinati nel corso della settimana compresa tra il 5 febbraio e la notte tra sabato 10 e domenica 11, quando i cadaveri del bambino e del ragazzino furono fatti ritrovare dallo stesso Barreca, che si consegnò ai carabinieri. Nell’immediato l’indagato, tra frasi pseudo religiose e invocazioni divine, oltre a dire che due dei suoi figli erano morti, disse che nella villa c’era pure la figlia maggiore, trovata addormentata dai militari. Giovanni Barreca, prima e dopo essere finito in carcere, ha sempre pronunciato frasi sconnesse, ispirate a un misticismo incomprensibile. L’avvocato Barracato potrà adesso procedere alla consulenza di parte, a conclusione della quale potrebbe chiedere la perizia psichiatrica. La perizia, come atto super partes, dovrebbe essere ordinata dal giudice e svolta nel contraddittorio delle parti (dunque anche della Procura), che potrebbero nominare ciascuno propri consulenti.
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