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Arte, addio con polemica del mecenate Presti: “ma punto su Etna”

Nel  futuro c'è una Triennale d'arte contemporanea, promossa con la Regione, l'iniziativa sociale e d'arte a Librino e un progetto sull'Etna

Foto Ansa.it

“Quello che ho creato è frutto di 40 anni di lavoro, non trovare un consenso e una condivisione, mi ha fatto sentire trattato come un bancomat”. Sono le parole del mecenate messinese Antonio Presti parlando della chiusura definitiva dell’Atelier sul Mare, la storica realtà alberghiera museale, con le sue stanze d’artista, uniche nel loro genere, a Castel di Tusa, in provincia di Messina. Burocrazia e incomprensioni avrebbero prodotto questo risultato. Presti però, assicura parlando con AGI, non si ferma: nel futuro c’è una Triennale d’arte contemporanea, promossa con la Regione, l’iniziativa sociale e d’arte a Librino e un progetto sull’Etna.

 “L’albergo – continua Presti – ha cessato l’attività a luglio del anno scorso, non era solo una realtà alberghiera, ma anche museale. Bisogna dirlo chiaramente l’Atelier sul Mare non esiste più. Dalla chiusura è passato circa un anno e nelle more, a livello territoriale, non ho sentito un abbraccio del cuore, ma becero opportunismo di convenzione mentre mi aspettavo una carezza all’anima”. Presti parla  della recente intesa con la Regione siciliana che prevede anche una Triennale della contemporaneità e delle iniziative su Librino.

“Il presidente Schifani – dice ancora Presti – ha dimostrato grande sensibilità per aver promosso un’idea di continuità, bisogna discutere concretamente della protezione del patrimonio che ho creato e pensare come progettare un parco contemporaneo e poi c’è il progetto sociale di Librino, si potrebbe pensare a qualcosa di concreto e serio per il futuro. La Triennale è un punto di partenza, stanno morendo le agenzie educative artistiche, oggi i ragazzi non vanno a studiare l’arte, mentre io sarei felice di lasciare quella realtà a tutti i licei artistici nell’ambito del parco. La Fiumara non è solo Tusa ma è Sicilia, mi dispiace che ancora a 70 anni devo discutere di abusivismo, sono una persona a servizio del bene comune e mi sento trattato come l’ultimo dei moicani”.

Nel futuro c’è dunque oltre all’intesa con la Regione, il progetto sociale a Librino e quello sull’Etna: “Il progetto su Librino – afferma – interessa 60mila persone ma non deve finire con me. Intanto Il 18 marzo ci sarà l’iniziativa ‘Il sogno del sognare’ con l’arrivo dei poeti. Dopo la Porta delle Farfalle – conclude Presti – penso che il sogno sia il regalo più bello che si possa dare ai bambini”. 


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