Collaborazione tra Regione Siciliana e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) per la prevenzione dei fenomeni calamitosi. L’assessore regionale al Territorio e ambiente Elena Pagana, infatti, ha incontrato a Roma, nella sede dell’Ingv, il presidente dell’Istituto Carlo Doglioni e il direttore Massimo Chiappini per avviare una sinergia di natura tecnica, operativa, scientifica e istituzionale.
«Siamo qui per dare vita a nuove forme di collaborazione – dice Pagana – oltre a quelle che già esistono sul nostro territorio. Penso alla sede di Palermo e alle attività che vengono effettuate, ma anche alla straordinaria presenza nell’arcipelago delle isole Eolie o quella in provincia di Catania, con l’osservatorio vulcanologico e le sue stazioni che, grazie all’Ingv, rendono l’Etna uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo».
Tra gli obiettivi della cooperazione, che si concretizzerà con la firma di accordi e protocolli di intesa, soprattutto lo studio e la determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, l’identificazione degli scenari di pericolosità e l’individuazione delle zone del territorio soggette ai diversi rischi (idrogeologico, idraulico, sismico, vulcanologico, incendi boschivi).
«La collaborazione con la Regione, attraverso l’assessorato del Territorio e dell’ambiente è veramente strategica per noi – dichiara Chiappini -. Le nostre tecniche possono essere utili su tutto il territorio siciliano per una maggiore sicurezza, che sia sostenibile nei vari scenari e in particolare in tutta la zona etnea, dove c’è un grandissimo tesoro dal punto di vista ambientale».
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