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Landini a Palermo: “Su voto di scambio e subappalti arretramento lotta”

Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea nazionale contro la mafia e la corruzione, dedicata a Pio La Torre, organizzata dal sindacato a Palermo

Immagine dal profilo Fb di Cgil Palermo

“Mi sembra che dobbiamo con forza cambiare le politiche anche economiche e sociali che questo questo governo sta facendo anche per quello che riguarda la lotta alla mafia. In questo senso, i provvedimenti del ministro Nordio non vanno bene, vanno nella direzione sbagliata rispetto a una vera lotta alla mafia e alla malavita organizzata”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando con i giornalisti a margine dell’assemblea nazionale contro la mafia e la corruzione, dedicata a Pio La Torre, organizzata dal sindacato a Palermo.

“Da un certo punto di vista mi sembra che il voto scambio, ma non voglio banalizzarla, sia una delle tante questioni che in qualche modo indicano come si corre il rischio di un arretramento rispetto a una lotta vera contro la mafia che deve essere fatta”, continua il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Secondo Landini, rispetto alle ultime inchieste della magistratura, bisogna “mettere in campo anche quello che non sta facendo questo governo e quello di sbagliato che è stato fatto in questi anni. Faccio esempi concreti: uno degli strumenti con cui le mafie controllano pezzi interi dell’economia reale è il sistema degli appalti, dei sub appalti, dei finti appalti, e in questa direzione abbiamo avuto un peggioramento del Codice degli appalti, con un incremento degli affidamenti diretti, senza gare, introducendo il subappalto a cascata, tutte cose che non solo peggiorano la vita fino a favorire le morti dei lavoratori, ma stanno anche favorendo una logica mafiosa di fare economia e di fare politica”.

Per il segretario nazionale, “dentro a questo quadro ridare un significato alla politica significa mettere le persone nelle condizioni di non essere ricattabili. Credo che il primo tema della libertà delle persone – ha concluso – sia quello di avere diritto a un lavoro, di vivere dignitosamente, di non essere precario e di non essere sottoposto a un ricatto”.


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