Iniziate, al Policlinico di Palermo, l’autopsia sui corpi delle 5 vittime della strage di Casteldaccia. Si tratta degli operai morti mentre stavano eseguendo un intervento di manutenzione alla rete fognaria, lungo la strada statale 113, gestito dall’Amap. La morte dovrebbe essere stata causata dall’inalazione delle esalazioni di idrogeno solforato.
Ma su questo sarà l’esame autoptico a fornire dettagli più precisi ai magistrati della Procura di Termini Imerese, guidata da Ambrogio Cartosio, che coordina l’inchiesta. I pm hanno aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo. Nel registro degli indagati al momento, risulta iscritto Nicolò Di Salvo, titolare della ditta Quadrifoglio group di Partinico (Palermo), incaricata di eseguire i lavori all’impianto di Casteldaccia.
Un atto dovuto – l’iscrizione nel registro degli indagati – in vista di alcuni accertamenti ed esami “irripetibili”, quale appunto l’esame autoptico disposto dalla Procura termitana.
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