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Strage di Casteldaccia, ancora stabile l’operaio sopravvissuto, ma “elevata fragilità”

Si tratta di un paziente, viene spiegato, "ad elevata fragilità e pertanto non è ancora possibile sciogliere riserva sulla vita. Soprattutto per la funzione respiratoria e il controllo delle infezioni"

foto di repertorio

Nuovo bollettino medico per l’operaio sopravvissuto alla strage del lavoro a Casteldaccia. Nella Terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza del Policlinico di Palermo, diretto da Antonino Giarratano, il paziente “continua il suo percorso di svezzamento dalla ventilazione controllata e si presenta stabile sotto il profilo della funzionalità degli altri parametri vitali e della funzione neurologica”. Si tratta di un paziente, viene spiegato, “ad elevata fragilità e pertanto non è ancora possibile sciogliere riserva sulla vita. Soprattutto per la funzione respiratoria e il controllo delle infezioni”.

Giarratano, alla luce anche delle numerose voci che sono state pubblicate da alcuni organi di stampa in merito sia alle cause che alle condizioni del paziente precisa: “Quattro fattori sono stati determinanti se oggi il paziente, molto fragile, è ancora qui a lottare per tornare a una vita autonoma da macchine e terapie: il primo è che evidentemente la dose inalata è stata inferiore a quella probabilmente inspirata dagli altri operai, alle cui famiglie va la nostra vicinanza; il secondo è nel livello di alta specializzazione del primo soccorso: merito dei vigili del fuoco intervenuti e dell’equipaggio del 118 composto, e questo va sottolineato perchè la competenza fa la differenza, da infermieri qualificati e in particolare da una dottoressa specialista in anestesia e rianimazione che lavora sempre presso il nostro dipartimento e che ha avuto la competenza per intubarlo ventilarlo e stabilizzarlo subito. Il terzo è l’Area di Emergenza e Pronto Soccorso con l’area di Diagnostica radiologica della nostra Aoup che hanno permesso subito una diagnosi anche del grave e inquinante quadro di inalazione polmonare. Il quarto sono i medici e gli infermieri e le alte tecnologie e l’elevata competenza e specializzazione della Terapia Intensiva dell’Aoup che hanno portato oggi a sperare. Nel ribadire – conclude Giarratano – la vicinanza e il dolore a chi invece non c’è più e ai loro familiari auspichiamo che il percorso di recupero continui e nessuna complicanza lo interrompa“.

Il commissaro straordinario del Policlinico, Maria Grazia Furnari, esprime il suo sostegno e vicinanza al paziente e ai suoi familiari e al personale dell’Aoup: “Gli incidenti sul lavoro sono tragedie devastanti. Desidero far pervenire tutto il mio sostegno in questo momento così difficile al paziente e ai suoi cari e a tutte le famiglie colpite da questo drammatico lutto. Ai medici e agli operatori sanitari che stanno curando il paziente, vorrei esprimere la mia profonda gratitudine per il loro impegno, la loro dedizione e la loro professionalità. Il loro lavoro è fondamentale e prezioso, e sono sicura che stanno facendo il possibile per garantire le migliori cure possibili”.


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