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Morte Onorato, dall’autopsia “no segni di violenza”. La “paura” nelle parole alla moglie

Rimangono le ansie e le preoccupazioni economiche dell'architetto e imprenditore

Non vi sarebbero segnali di violenza sul corpo dell’imprenditore Angelo Onorato, architetto e marito dell’eurodeputata Francesca Donato, trovato morto nella sua automobile sabato scorso con una fascetta attorno al collo. Sarebbe questo uno dei primi rilievi – assieme ai segni lasciati proprio dalla fascetta – al termine dell’autopsia svolta all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo e terminata dopo circa quattro ore. A eseguirla è stato il medico legale Tommaso D’Anna, incaricato dal procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Ennio Petrigni, che coordinano le indagini. Presente, come consulente della famiglia della vittima, Nuccia Albano, attuale assessore regionale al lavoro ma con una lunga carriera da medico legale proprio al Policlinico.

Alla moglie, l’eurodeputata Francesca Donato, nelle ultime settimane di vita Angelo Onorato aveva raccontato di essere molto preoccupato: “Ho paura, può essere che una persona voglia ammazzarmi”, senza specificare a chi facesse riferimento. E’ anche per questo che la donna, nell’immediatezza della scoperta del cadavere dell’imprenditore, trovato da lei e dalla figlia in una parallela del raccordo per l’autostrada Palermo-Trapani, aveva parlato di omicidio.

La tesi del delitto però, stando anche ai primissimi risultati dell’autopsia, eseguita questo pomeriggio all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, non avrebbe trovato conferme né riscontri: sulla salma dell’imprenditore non ci sarebbero segni di violenza, la fascetta da elettricista stretta attorno al collo era stata chiusa di lato, situazione compatibile con la chiusura da parte dello stesso Onorato. Rimangono però le ansie e le preoccupazioni economiche dell’architetto e imprenditore, probabilmente collegati a una sua attività cessata nel 2019, perché tutte le iniziative più recenti andavano avanti tranquillamente. Oltre al riferimento a una persona che avrebbe addirittura voluto ucciderlo, c’era stata anche la ricerca di una pistola, nelle ultime settimane, confidata a un parente, anche se lui non aveva il porto d’armi.


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