Il presidente del Tar del Lazio ha accolto in via di urgenza il ricorso di una candidata siciliana che stava partecipando a un concorso Ripam, per la riqualificazione nella pubblica amministrazione, e che era stata esclusa dalla selezione perché aveva accusato un malore. La decisione ha valore ai fini cautelari: la donna, originaria di San Giuseppe Jato (Palermo) è stata ammessa a sostenere con riserva la prova orale, in accoglimento delle tesi degli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza. La selezione riguardava il reclutamento di 413 funzionari della professionalità di servizio sociale da assegnare al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.
La candidata siciliana avrebbe dovuto partecipare alla prova orale il 14 maggio scorso, ma aveva avuto un grave malore che – cosa di cui era consapevole – la avrebbe costretta a non presentarsi: aveva così chiesto di differire l’esame all’ultimo giorno utile per le prove orali degli altri candidati, il 19 giugno. La commissione aveva però opposto le disposizioni del bando secondo cui “l’assenza dalla sede di svolgimento della prova nella data e nell’ora stabilita, per qualsiasi causa, ancorché dovuta a forza maggiore, comporta l’esclusione dal concorso”. I difensori avevano però obiettato che l’evento non era prevedibile, che il differimento non comportava alcunché in termini pratici, né era di intralcio ai lavori della commissione: da qui il ricorso di urgenza, accolto dal presidente del Tar con riserva.
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