Confermato lo stato di agitazione dei lavoratori di Reset dopo che giovedì la procedura raffreddamento in prefettura con la partecipata del Comune di Palermo si è conclusa con esito negativo. Le organizzazioni sindacali ormai da troppo tempo rivendicano il ripristino delle normali condizioni contrattuali e reddituali, dei profili full time del personale, lo sblocco della parte economica degli scatti di anzianità pregressi, la riorganizzazione aziendale e la stipula di un contratto di servizio su base almeno triennale.
Mentre continua a non esistere un piano industriale per la Multiservizi di Palermo e con la stagione turistica già avviata la città e le spiagge sono all’abbandono e non è ancora partito il diserbo. “In un città torrida in estate il servizio di diserbo non può essere abbozzato per luglio con estremo ritardo, le alte temperature potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei cittadini e degli stessi lavoratori che operano”, dicono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Cisal Fiadel, Asia Snalv e Ursas Cisas, che avevano chiesto l’intervento di conciliazione del Prefetto, tornano ad alzare la voce. “Non può una città come Palermo – dicono i sindacati- a grande vocazione turistica e culturale, vivere alla giornata e non avere servizi strutturati adeguati”. In assenza di risposte certe, all’incontro è stato espresso parere negativo e il tentativo di conciliazione non è andato a buon fine. I problemi sono rimasti tutti sul tavolo, non sono arrivate le garanzie ritenute indispensabili dai sindacati per chiudere una vertenza “che si protrae da troppo tempo”.
I 1.150 lavoratori della società partecipata multiservizi Reset chiedono il rispetto degli impegni assunti dall’amministrazione comunale. “All’amministrazione comunale diciamo che il tempo dei crediti è scaduto. Servono i fatti. I lavoratori dicono basta. La Reset è una società come le altre partecipate del Comune di Palermo e i lavoratori della Reset sono uguali a tutti i lavoratori delle altre partecipate. Non possono più esserci trattamenti differenti e sperequativi – dichiarano Giuseppe Aiello, Mimma Calabrò, Giuseppe Badagliacca, Salvo Barone e David Fell, rispettivamente di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Cisal-Fiadel, Asia-Snalv e Ursas Cisas – Sono passati già due anni con la nuova amministrazione e la condizione non è mai cambiata. Abbiamo proclamato lo stato di agitazione che stiamo mantenendo, ma ora siamo pronti alla mobilitazione. Aspettiamo risposte certe, fatti, non parole. I lavoratori sono ancora fermi al sacrificio delle deroghe del 2014, il caro vita e l’inflazione degli ultimi anni ha influito peggiorato le condizioni di vita, rendendoli sempre più poveri”.
“Rigettiamo qualsiasi proposta che comporti ulteriori sacrifici per le lavoratrici e i lavoratori – ribadiscono i sindacati – Al Comune di Palermo, socio di maggioranza e alla società Reset pertanto ribadiamo le nostre richieste: il ripristino delle normali condizioni contrattuali e reddituali, dei profili full time del personale, lo sblocco della parte economica degli scatti di anzianità pregressi, la riorganizzazione aziendale e la stipula di un Contratto di Servizio su base almeno triennale. E’ tempo che la partecipata intraprenda nuovi percorsi solidi e strutturati con servizi sempre più qualificati da fornire alla cittadinanza e che dia le legittime condizioni contrattuali a questi lavoratori“.
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