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Operazione “Devozione”: i nomi dei 13 indagati finiti in carcere

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di giugno 2020

Dalle prime ore di oggi, su delega della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari al Tribunale di Catania a carico di 13 indagati, tutti destinatari della misura della custodia cautelare in carcere. Più nello specifico, le persone destinatarie del provvedimento sono:

1. ADDAMO Giuseppe (cl. 1979);
2. CIDONI Bruno (cl. 1974);
3. GAROZZO Luigi Danilo (cl. 1993);
4. GUELI Gino (cl. 1989);
5. MANNINO Francesco (cl. 1987);
6. PEZZANO Antonio (cl. 1992);
7. RIBERA Angelo (cl. 1987);
8. SCILIO Carmelo (cl. 1974);
9. SEDICI Francesco (cl. 1971);
10. SEDICI Pietro (cl. 1990);
11. TORRISI Salvatore (cl. 1963);
12. VITALE Santo (cl. 1964);
13. ZANGARI Pasquale (cl. 1969).

Gli indagati risultano gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Alcuni di essi, inoltre, risultano gravemente indiziati dei delitti di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo clandestina.

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di giugno 2020.

L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.

Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da Scilio Carmelo, inteso “aricchiazza”, soggetto considerato tra i più noti trafficanti di cocaina operanti nel capoluogo. In particolare, è stato possibile risalire al fornitore di cocaina del trafficante, che sarebbe stato individuato nel calabrese Cidoni Bruno che da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e che da tempo si era stabilito nella città di Catania avendo la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo.

Le indagini si sono concentrate quindi proprio sulla figura di Cidoni, il quale avrebbe gestito un vasto traffico di cocaina dalla Calabria, avendo i suoi principali collaboratori nei corregionali Pezzano Antonio e Zangari Pasquale e nei catanesi Vitale Santo, Sedici Pietro, Addamo Giuseppe, Ribera Angelo e Sedici Francesco. Quest’ultimo sarebbe stato stabilmente impiegato come corriere durante i molteplici trasporti di ingenti partite di cocaina dalla Calabria a questo capoluogo tramite l’utilizzo di autovetture dotate di appositi vani occulti.

L’azione investigativa, oltre a permettere la ricostruzione della struttura interna del sodalizio ritenuto capeggiato da Cidoni, ha consentito di documentare, in poco meno di sei mesi, ben 20 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di stupefacente che sarebbero state effettuate dall’associazione criminale a numerosi pregiudicati catanesi, alcuni dei quali ritenuti legati a vari clan mafiosi del capoluogo. Nel corso dell’attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, 11 Kg. di cocaina) e armi (sequestro di pistola revolver calibro 38 special con matricola abrasa e relativo munizionamento). É stata altresì rinvenuta la somma di 90.300 euro in contanti, murata in una parete dell’abitazione di Cidoni.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto. Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata, inoltre, coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. È stato altresì coinvolto personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.

A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all’odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano. Nel complesso, per l’odierna Operazione di Polizia Giudiziaria – convenzionalmente denominata “Devozione” – sono stati impiegati circa 100 operatori della Polizia di Stato.


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