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L’Autonomia differenziata è legge, ma le opposizioni sono pronte a raccogliere firme per il referendum

L'Aula di Montecitorio ha licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto

Giunge dopo una lunga maratona notturna alla Camera il secondo e definitivo sì al disegno di legge sull’Autonomia. L’Aula di Montecitorio ha infatti licenziato il provvedimento con 172 sì 99 voti contrari e 1 astenuto. È legge.

“Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”. Così la premier Giorgia Meloni su X commenta il via libera definitivo del Parlamento alla legge sull’Autonomia.

Il Pd attacca e annuncia: “assieme alle altre opposizioni, ai movimenti e alla società civile, siamo pronti a raccogliere da subito le firme per un referendum” che “sicuramente boccerà lo ‘spacca Italia'”.

Ma dalle opposizione è coro di no. “Su questo quantomeno il governo Meloni è stato coerente: aveva in programma di spaccare l’Italia e con l’ok definitivo della Camera sull’autonomia differenziata, lo ha fatto. Se non si torna indietro, per il Meridione e la Sicilia in particolare sarà la catastrofe. Scuola e sanità, soprattutto rischiano di essere massacrate. E pensare ad una sanità ancora peggiore di quella che in Sicilia costringe ad attese infinte per visite  ed esami e a stazionamenti lunghissimi nei pronto soccorso, onestamente fa venire i brividi – afferma il coordinatore regionale per la Sicilia del M5S Nuccio Di Paola – Quando gli italiani e i siciliani in particolare – continua Di Paola – si  troveranno di fronte alle conseguenze di questa scellerata riforma, sappiano quantomeno a chi dire grazie.  Probabilmente si morderanno le mani per avere dato fiducia a un governo che tutto sta facendo tranne gli interessi dei cittadini. E tutto questo, ovviamente, col silenzio complice del governo Schifani”.

La senatrice del Movimento 5 stelle in commissione Bilancio, Ketty Damante, la definisce invece la pietra tombale “per la nostra organizzazione democratica che, insieme al primo si ieri sul Premierato, delinea quello che è sempre stato chiaro a tutti: un patto scellerato tra i partiti di maggioranza per appropriarsi del Paese. Un disastro annunciato e a farne le spese saranno solo i cittadini delle Regioni più fragili. Altro che unità del Paese, altro che Nazione! I patrioti de noantri si fanno beffe dei cittadini spaccando l’Italia e condannando alla povertà il Sud, a tutto vantaggio del Nord. Se a tutto ciò aggiungiamo quello che stanno facendo del DL Coesione che umilia la politica economica regionale il danno è completo. Ci avevano accusato di lavorare contro il Paese ‘con il favore delle tenebre’, qui invece c’è una maggioranza che ha imboccato una deriva liberticida proprio alla vigilia del secondo turno elettorale. La destra ha calato la maschera e dimostra ora tutta la sua pochezza per puro calcolo personale, ecco chi sono i patrioti”.


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