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Sei condanne e un’assoluzione per cosca del Palermitano

Le contestazioni andavano dall'associazione mafiosa alle estorsioni, al riciclaggio

Il Gup del tribunale di Palermo Marco Gaeta ha condannato cinque imputati, tra cui un imprenditore, appartenenti o ex appartenenti alla cosca di Villabate (Palermo). Le contestazioni andavano dall’associazione mafiosa alle estorsioni, al riciclaggio. C’è un solo assolto, il commerciante di abbigliamento Alessio Saggio, difeso dall’avvocato Salvatore Ferrante e accusato di riciclaggio.

Al collaboratore di giustizia Francesco Terranova sono stati inflitti 6 anni in continuazione con una precedente sentenza per fatti simili: sono nel complesso 12 anni e 8 mesi. Terranova, nonostante il suo status di pentito, non ha ottenuto la speciale attenuante prevista per la collaborazione e dunque ha fruito solo della riduzione di un terzo prevista per il rito abbreviato e per altre attenuanti. Sono in continuazione pure le condanne di Giovanni La Rosa (5 anni in più rispetto a una precedente sentenza, totale 11 e 10 mesi) e di Salvatore Lauricella, figlio di Antonino “Scintilluni” (scintillante): ha avuto 6 anni, complessivamente sono 17 e 4 mesi. Pene senza il meccanismo dell’aumento commisurato ad altre condanne sono state emesse per Vito Traina (otto anni e otto mesi), Antonino Ciaramitaro (titolare del negozio Tony’s, vendeva abbigliamento), che ha avuto 5 anni e 8 mesi; e per Christian Boncimino, che ne ha avuti tre e quattro mesi. Il Gup ha accolto le tesi dei pm Francesca Mazzocco e Gaspare Spedale, della Dda di Palermo. Le parti civili saranno risarcite: si tratta del Comune di Villabate, di Confesercenti, Confcommercio, Sos impresa, Sportello di solidarietà, Solidaria, Centro studi Pio La Torre, Rete per la legalità, Federazione antiracket.


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