Legambiente Sicilia annuncia che interverrà “contro i responsabili di questa aggressione alla natura” sull’Isolotto delle Femmine. Il riferimento è al party abusivo sulla rocca al largo della costa palermitana di sabato scorso, da parte di un’ottantina di rampolli della ‘Palermo bene’, in un periodo in cui anche le visite guidate sono vietate per non interferire con le nifidicazioni. L’area, gestita dalla Lipu, infatti, è integralmente tutelata da una riserva naturale regionale e da un Sito della Rete Natura 2000, e ricade inoltre all’interno di un’area marina protetta. Evidenti i danneggiamenti provocati agli habitat e alle specie nidificanti. Le riserve naturali tutelano ambienti naturali e specie della flora e della fauna di grande valore naturalistico; la presenza contemporanea di numerose persone, il calpestio delle rocce e delle formazioni vegetali, i forti rumori e il disturbo della fauna selvatica costituiscono dei gravissimi fattori di minaccia per l’ambiente naturale protetto, sottolinea Legambiente Sicilia.
“Un’attività come quella vista nei video pubblicati non è autorizzabile ai sensi dei regolamenti e delle norme vigenti sulle aree naturali protette e sulla Valutazione di Incidenza, per qualsiasi motivazione, ed infatti non risulta essere stata autorizzata dagli enti preposti – afferma la responsabile Biodiversità Giulia Casamento – Appare inoltre sconcertante apprendere che il dj che animava la serata sia l’ex responsabile della guardia costiera di Isola delle Femmine che dovrebbe tutelare questo tratto di costa, mentre registriamo come un segnale positivo l’indignazione collettiva che ha suscitato questa vicenda, simbolo di una forte e diffusa attenzione nei confronti del nostro patrimonio naturalistico e di una richiesta di maggiore protezione”.
“Manifestiamo piena solidarietà alla LIPU ente gestore della riserva naturale e auspichiamo che l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente intervenga per garantire una efficace tutela delle proprie aree naturali protette e per scongiurare che simili eventi non si ripetano in altre aree a rischio”, dice Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, che comunica la volontà “di agire nelle sedi opportune contro i responsabili di questa aggressione alla natura per fornire un contributo di rafforzamento delle azioni di tutela”.
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