I familiari di Angelo Onorato, in relazione alle notizie che attribuiscono tracce di Dna sulla fascetta unicamente alla sola vittima, elemento che rafforzerebbe l’ipotesi del suicidio dell’architetto palermitano, affermano che “il dato non appare decisivo, perché non terrebbe in considerazione l’ipotesi di un killer che, certamente, avrebbe utilizzato dei guanti“.
Inoltre, ricordano che, spiega l’avvocato Vincenzo Lo Re, legale incaricato dalla famiglia Onorato-Donato, “sono ancora in corso numerosi accertamenti, coperti dal segreto investigativo“, relativi alla ricostruzione di quanto accaduto quella mattina in prossimità della vettura del marito dell’esponente della Dc, Francesca Donato. L’invito del legale è “a non trarre dunque conclusioni parziali in ordine alle delicate indagini in corso“.
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