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Siccità, ora è allarme: per l’Anbi tra “tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centro-Sud”

La situazione al Nord Italia appare meno critica

“Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Centrosud”: è l’allarme lanciato dall’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino, che nel suo bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia si sofferma in particolare sulla grave situazione di Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti.  Criticità sono segnalate anche per Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio mentre Norditalia al contrario è “sovrabbondante d’acqua”, con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie.

Il report dell’Osservatorio Anbi sottolinea la drammatica situazione dell’invaso di Occhito, tra Molise e Puglia, un bacino fondamentale per l’agricoltura del Tavoliere che ha perso oltre 15 milioni di metri cubi d’acqua in appena otto giorni. La diga sul fiume Fortore trattiene solo 77 milioni di metri cubi, destinati quasi esclusivamente all’uso potabile. “È reale il rischio di vedere inaridita la pianura foggiana, così come ampie porzioni di territorio salentino”, ha avvertito Francesco Vincenzi, Presidente di Anbi. In Abruzzo il bacino di Penne è ormai prosciugato e l’invaso di Chiauci si esaurirà entro metà agosto, lasciando a secco l’agricoltura della Piana del Trigno e compromettendo anche l’uso civile in comuni come San Salvo e Vasto. La crisi idrica senza precedenti colpisce anche le sorgenti ai piedi della Maiella, con portate ridotte a livelli storicamente bassi. Pure la Sicilia sta vivendo una delle sue peggiori annate, con un deficit pluviometrico che supera il 60% su base annua. Degli invasi regionali, solo 122 milioni di metri cubi sono utilizzabili, mentre molti bacini sono già a secco. La provincia di Caltanissetta e altre aree dell’isola stanno subendo razionamenti idrici significativi, con gravi ripercussioni sull’agricoltura. 

In Sardegna le dighe trattengono solo il 57% del volume autorizzato, con l’irrigazione già interrotta in diverse zone. In Calabria, Basilicata e Campania, le riserve d’acqua sono ai minimi storici, con riduzioni significative nell’erogazione idrica che colpiscono sia l’uso agricolo che civile.

La situazione al Nord Italia appare meno critica. Le regioni settentrionali, dopo la siccità estrema del 2022 e l’inverno asciutto del 2023, stanno vivendo una stagione idricamente straordinaria. I grandi laghi, come il Maggiore e il Sebino, registrano livelli di riempimento superiori alla media, e il fiume Po mantiene portate sopra le medie mensili.


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