Si è avvalso della facoltà di non rispondere James Cutfield, il comandante del veliero Bayesian, naufragato otto giorni fa nelle acque di Porticello, nei pressi di Palermo. Cutfield era stato convocato dai pubblici ministeri di Termini Imerese Palermo che indagano sulla morte di sette persone provocata dal naufragio dell’imbarcazione.
Accompagnato dagli avvocati Aldo Mordilia e Giovanni Rizzuti, l’esperto marinaio neozelandese di 51 anni ha deciso di non rispondere alle contestazioni di omicidio plurimo colposo e naufragio colposo che gli vengono mosse.
“Il comandante Cutfield è molto provato e noi difensori siamo stati nominati soltanto ieri: non abbiamo così ancora avuto il tempo di articolare la difesa in maniera compiuta, cosa che ci ripromettiamo di fare in questi prossimi giorni”. Lo ha detto l’avvocato Giovanni Rizzuti, che con il collega genovese Aldo Mordilia assiste James Cutfield, indagato con le ipotesi di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo per il naufragio del veliero Bayesian, che lo stesso marinaio neozelandese capitanava. Cutfield si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è quindi rimasto in silenzio davanti al procuratore di Termini Imerese (Palermo) Ambrogio Cartosio, che era andato a interrogarlo assieme al collega Raffaele Cammarano, nell’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia (Palermo), dove l’equipaggio si trova dal 19 agosto, giorno del naufragio. Nell’affondamento del Bayesian sono morte sette persone, tra cui il proprietario dell’imbarcazione e organizzatore della crociera nel Mediterraneo, Mike Lynch, che ha perso la vita con la figlia diciottenne Hannah.
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