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Erano vittime del cavallo di ritorno ma anche favoreggiatori: denunciati in 14

A finire indagate questa volta sono state le vittime dei furti, sottoposte al 'cavallo di ritorno', ovvero disposte a pagare un riscatto per riavere l'auto rubata: negando informazioni alla polizia hanno ostacolato le indagini

Se non denunci l’estorsione, ne diventi di fatto un favoreggiatore: mira a spezzare il circolo vizioso del ‘cavallo di ritorno’ il seguito dell’operazione con cui lo scorso febbraio il commissariato di polizia di Brancaccio, a Palermo, mise a frutto misure cautelari per 16 persone, ritenute componenti di un gruppo criminale dedito a numerosi furti di auto, al loro riciclaggio e alle estorsioni. Il gruppo, che aveva base nel quartiere dello Sperone, alterava i dati dei telai mediante nuove punzonature, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi. A finire indagate questa volta sono state le vittime dei furti, sottoposte al ‘cavallo di ritorno’, ovvero disposte a pagare un riscatto per riavere l’auto rubata: negando informazioni alla polizia hanno ostacolato le indagini.

Da qui, il reato di favoreggiamento.


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