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In cinque per “truffa del carabiniere” ad anziana, arrestati due

A essere individuati, tra le cinque persone che hanno operato nel meccanismo della truffa, sono stati l’autista e la persona che ha materialmente ritirato denaro a gioielli in casa della vittima

Individuati e arrestati i presunti autori di una truffa a una donna di 83 anni, messa a segno lo scorso maggio a Enna. L’indagine, che ha portato a due provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari, è stata condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Enna e coordinata dalla procura della Repubblica.

La cosiddetta “truffa del carabiniere” è ormai un fenomeno dilagante, che colpisce persone di età avanzata, spesso ultraottantenni, alle quali viene fatto credere che un congiunto è stato arrestato e che serve immediatamente denaro per pagare il legale che dovrà evitare il carcere. I due indagati utilizzavano auto prese a noleggio, con contratto di nolo intestato a persone inesistenti e utenze telefoniche intestate a cittadini stranieri. Nel caso di Enna è stato determinante, per individuare i truffatori, l’immediato intervento dei carabinieri, che già da tempo stavano indagando sulle truffe ai danni di anziani. In pochi mesi alla procura di Enna sono arrivati una ventina di fascicoli riguardanti denunce per questo reato messo a segno con lo stesso modus operandi. Uno degli indagati aveva telefonato all’anziana, presentandosi come un maresciallo dei carabinieri, spiegando che il figlio della donna era stato coinvolto in un grave incidente stradale nel quale una donna incinta aveva perso il bambino e che, quindi, era in stato di fermo.

Poco dopo la donna riceve la telefonata di altre due persone che si presentano come un avvocato e un colonnello dei carabinieri. I due le avrebbero detto che servivano immediatamente denaro e gioielli per evitare il carcere al figlio, da consegnare a un uomo che poco dopo si è presentato in casa dell’anziana: così le sono stati portati via circa 1.500 euro in contante e gioielli per un valore stimato di oltre 8 mila euro. La donna, presa dai dubbi ha poi lanciato l’allarme, e le indagini dei carabinieri, grazie alle riprese delle videocamere della zona e ai dati sulle utenze telefoniche presenti, hanno portato a individuare i due soggetti che adesso sono agli arresti domiciliari. Si tratta di due persone provenienti dal Napoletano, che verosimilmente avevano messo a segno analoghe truffe anche nel Siracusano. Una delle utenze telefoniche utilizzate era intestata a un cittadino straniero residente a Enna, ma in uso a un italiano, residente nel napoletano. A essere individuati, tra le cinque persone che hanno operato nel meccanismo della truffa, sono stati l’autista e la persona che ha materialmente ritirato denaro a gioielli in casa della vittima.


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