Otto mesi di reclusione per l’accusa di revenge porn. Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Michele Dubini, ha condannato un 54enne di Porto Empedocle accusato di avere diffuso foto hard della moglie e averle fatte veicolare attraverso whatsapp. Prima, in particolare, le avrebbe inoltrate al figlio per denigrarla e poi si sarebbe spinto al punto di mostrarle ai giudici che si stavano occupando del procedimento di separazione per provare a danneggiarla chiedendole l’addebito. Da questa accusa, invece, il giudice ha disposto l’assoluzione sottolineando che non vi è prova che l’imputato sia stato consapevole e artefice della redazione dell’atto da parte del suo legale “trattandosi di una scelta difensiva”.
I fatti al centro della vicenda giudiziaria sono accaduti il 15 febbraio del 2022. L’imputato, secondo la ricostruzione dell’episodio, aveva ricevuto da un’amica le foto della moglie dal contenuto sessualmente esplicito. La donna, in particolare, sarebbe stata immortalata in biancheria intima e in pose sessualmente inequivocabili. Le foto, secondo l’accusa, erano destinate a restare private e, invece, sarebbero state diffuse illecitamente senza il consenso dell’interessata. In particolare sarebbero state inviate via whatsapp all’utenza del figlio “al fine – è l’atto di accusa – di denigrare la donna nel suo ruolo materno”. Ma non solo: le stesse immagini sarebbero state poi fatte vedere ai giudici che dovevano trattare il loro procedimento di separazione. Le foto, in particolare, sono state allegate nella comparsa di costituzione e risposta e in una successiva memoria allegata al fascicolo.
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