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Peculato e corruzione, l’ex preside antimafia patteggia

L'indagine dei carabinieri e della Procura europea (Eppo) era stata aperta a seguito della denuncia di un'altra insegnante, che aveva segnalato come i fondi assegnati dalla Ue all'istituto del degradato quartiere dello Zen

L’ex preside antimafia Daniela Lo Verde ha patteggiato una condanna a due anni e sei mesi per peculato e corruzione. Due anni al suo ex vice, Daniele Agosta. I due erano stati arrestati e poi erano tornati in libertà per una vicenda di furti di materiale didattico e persino vettovaglie destinati ai ragazzi della scuola Giovanni Falcone dello Zen.

L’indagine dei carabinieri e della Procura europea (Eppo) era stata aperta a seguito della denuncia di un’altra insegnante, che aveva segnalato come i fondi assegnati dalla Ue all’istituto del degradato quartiere dello Zen venissero utilizzati dalla Lo Verde, paladina antimafia, per fare ciò che credeva e per comprare materiale – soprattutto pc e tablet, ma anche smartphone – di cui si appropriava, ritenendo di essere intoccabile. La pena è stata concordata con i pm della Eppo Gery Ferrara e Amelia Luise, dopo che un primo accordo (a un anno e undici mesi) era stato ritenuto “non congruo” da un primo Gip.


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