Cinque condanne del gup di Palermo, nel troncone abbreviato del processo nell’ambito dell’inchiesta sul più grosso sequestro di cocaina mai eseguito in Italia: dalla motonave Plutus, battente bandiera di Palau, al motopeschereccio Ferdinando D’Aragona: il gigantesco carico di cocaina – oltre 5 tonnellate, il più grosso sequestro di sempre in Italia – dall’America centrale, in particolare da Santo Domingo, aveva concluso il suo tragitto a Porto Empedocle dove la guardia di finanza ha fatto irruzione arrestando, in due riprese, venti persone. Droga che, secondo le stime degli inquirenti, avrebbe potuto fruttare quasi un miliardo di euro. Davanti al gup di Palermo Marco Gaeta, adesso, si è concluso lo stralcio abbreviato del processo con la sentenza di primo grado.
La condanna più pesante, ossia 16 anni di reclusione ciascuno, è stata inflitta al russo Viktor Dyachenrko, 70 anni, comandante della “Plutus”, considerata la nave madre della droga, e a Vincenzo Catalano, 35 anni, di Bagnara Calabra, comandante del peschereccio Ferdinando d’Aragona. Gli altri condannati sono Kamel Thamlaoui (14 anni), tunisino, 53 anni residente a Tricase (Lecce); Sami Mejri (12 anni(, tunisino, 48 anni, residente a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ed Elvis Lleshaj (12 anni), albanese di 35 anni. Il processo, per altri quindici membri degli equipaggi, di nazionalità russa, tunisina, azera e ucraina, dopo che il gip ha disposto il giudizio immediato, è alle battute iniziali davanti al tribunale collegiale di Agrigento, presieduto da Alfonso Malato. L’operazione è scattata il 19 luglio dell’anno scorso ed è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. L’intervento è stato condotto con l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali costieri e alturieri del comando operativo aeronavale di Pratica di Mare. In particolare, le attività investigative hanno documentato come la motonave Plutus, in navigazione nel canale di Sicilia in acque internazionali, quella notte avesse gettato in mare l’ingente carico di cocaina che trasportava per il successivo recupero da parte del motopeschereccio Ferdinando D’Aragona, poi fermato dai mezzi navali dei finanzieri. La rotta del mercantile Plutus, partito nel mese di giugno dall’America centrale e precisamente dal porto di Santo Domingo, è stata seguita passo passo.
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