Ultime news

Gli bruciarono il lido, ora è parte civile

Addiopizzo aveva messo in moto una rete di solidarietà e aveva fatto ricostruire tutto nel giro di un mese e mezzo, tra i primi di maggio e la fine di giugno del 2019

È iniziata ieri, davanti al Gup del tribunale di Palermo Carmen Salustro, l’udienza preliminare contro ventisei imputati ritenuti appartenenti alla mafia di Trabia (Palermo). L’associazione antiracket Addiopizzo si è costituita parte civile assieme alla vittima di un’estorsione che, dopo avere denunciato le richieste degli emissari di Cosa nostra, aveva subito l’incendio del lido balneare Golden Beach. Addiopizzo aveva messo in moto una rete di solidarietà e aveva fatto ricostruire tutto nel giro di un mese e mezzo, tra i primi di maggio e la fine di giugno del 2019.

Gli imputati sono Pietro Agnello, Giuseppe Amato, Massimo Andolina, Tommaso Consiglio, Antonino Di Carlo, Biagio Esposto Sumadele, Pietro Erco, Giuseppe Galbo, Gandolfo Maria Interbartolo, Nunzia Maria Loreta La Barbera, Giuseppe Lo Bianco, Salvatore Macaluso, Mario Salvatore Monastero, Luigi Antonio Piraino, Cristiana Piroddi, Gaetano Pravatà, Michele Pusateri, Fortunato Rubino, Ignazio Saccio, Rosario Saccio, Francesco Sampognaro, Calogero Sinagra, Antonino Teresi, Francesco Turturici, Carmelo Umina, Massimiliano Vallone. Quella vicenda, ricorda adesso Addiopizzo, fu “un colpo durissimo per il giovane titolare”, tuttavia “una macchina di supporto operativo messa in piedi dalla nostra associazione, ha consentito alla vittima di risollevarsi dalle macerie causate dal rogo. La scelta di essere attivamente presenti nel processo – conclude Addiopizzo – è ora la naturale prosecuzione della nostra attività sul territorio che va ben oltre l’accompagnamento alla denuncia e il supporto processuale”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni