Il gup del tribunale di Palermo Marco Gaeta ha condannato l’architetto Massimo Gentile e il radiologo Cosimo Leone, accusati di essere stati fiancheggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro: il primo dei due professionisti ha avuto 10 anni, Leone otto. Assolto il terzo imputato, Leonardo Gulotta, con la formula perché il fatto non sussiste. Il giudice ha deciso col rito abbreviato e ha accolto in parte le tesi dei pm Gianluca De Leo, Pierangelo Padova e Bruno Brucoli, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Gulotta, arrestato con gli altri due il 27 marzo dell’anno scorso, era stato scarcerato.
La Dda sostiene che Gentile prestò la propria identità a Messina Denaro e che con le generalità dell’architetto il boss comprò un’automobile e una motocicletta. Leone avrebbe seguito e accudito, nella piena consapevolezza della sua identità, il capomafia durante la degenza all’ospedale Abele Aiello di Mazara del Vallo (Trapani), dove aveva subito il primo intervento per il tumore che lo ha poi ucciso, il 25 settembre 2023, otto mesi dopo la cattura. Era novembre del 2020. Non è stato dimostrato invece che Gulotta avesse dato a Messina Denaro il proprio cellulare.
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