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Telefonini e droga in carcere, perquisiti anche agenti

Le indagini, infatti, hanno consentito di ricostruire una fitta rete di comunicazioni telefoniche tra detenuti e l'ambiente esterno e una consistente attività di consumo e cessione di stupefacente tra i detenuti

Perquisizioni personali e locali stamane nel carcere di Massina Gazzi e in strutture esterne, a opera dei carabinieri del Nucleo investigativo di Messina e della polizia penitenziaria, su delega della procura. Coinvolti 21 detenuti e nove agenti penitenziari. Il decreto di perquisizione ha riguardato anche altre quattro persone, indagati a piede libero o agli arresti domiciliari, nell’ambito di altri procedimenti, per complessive 34 persone.

L’attività investigativa coordinata dalla Dda di Messina riguarda un gruppo di persone che si ritiene, allo stato, essersi associate fra di loro, al fine di introdurre telefoni cellulari e sostanze stupefacenti, potendo contare sulla disponibilità di alcuni agenti della polizia penitenziaria. ·Le indagini, infatti, hanno consentito di ricostruire una fitta rete di comunicazioni telefoniche tra detenuti e l’ambiente esterno e una consistente attività di consumo e cessione di stupefacente tra i detenuti.

Intense le comunicazioni telefoniche accertate tra detenuti e l’ambiente esterno nonché l’attività di consumo e cessione di droga tra i detenuti. Intanto proseguono gli accertamenti su un episodio avvenuto l’altra notte quando un drone con un pacchetto che conteneva un panetto di hashish di 100 grammi e 20 grammi di cocaina e due telefoni cellulari, è atterrato nel giardino della Gazzetta del Sud, a Messina. Il drone probabilmente era stato respinto dalla schermatura elettronica che protegge la struttura carceraria che si trova poco distante dove forse era destinato.


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