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Maxiblitz antimafia a Palermo. Le reazioni dalla politica e dei sindacati

"un’operazione straordinaria dei Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo" che "ha portato oggi all’arresto di oltre 180 persone, tra cui diversi boss, infliggendo un colpo durissimo a Cosa Nostra"

“Lo Stato c’è e non arretra”, dice la premier Giorgia Meloni commentando “un’operazione straordinaria dei Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo” che “ha portato oggi all’arresto di oltre 180 persone, tra cui diversi boss, infliggendo un colpo durissimo a Cosa Nostra. Un risultato che conferma l’impegno incessante dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Le intercettazioni lo dicono chiaramente, ‘l’Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare, ammetteva uno degli arrestati. Un segnale chiaro: la criminalità organizzata è alle strette, la lotta alla mafia non si ferma e non si fermerà. Grazie ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e a tutte le forze dell’ordine che ogni giorno difendono la legalità e la sicurezza dei cittadini. La mafia va sconfitta con determinazione e senza alcun compromesso”.

“Un colpo durissimo alla mafia, reso possibile dal prezioso lavoro dei Carabinieri e dalla magistratura, che ancora una volta dimostrano l’efficacia dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata” Così il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, commenta la maxi-operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che ha portato all’arresto di 181 persone tra boss, uomini d’onore ed estortori dei principali mandamenti mafiosi della Sicilia. L’inchiesta ha svelato l’organizzazione interna di Cosa nostra e le sue strategie per tentare di ricostruire la Cupola provinciale.

“La mafia continua a cercare nuovi strumenti per rigenerarsi, come dimostrano i metodi sempre più sofisticati usati per comunicare e gestire i traffici criminali dalle carceri – aggiunge Cannata – ma lo Stato c’è ed è più forte. Grazie alle forze dell’ordine e all’azione incisiva del nostro governo Meloni, continuiamo a colpire con determinazione ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nel nostro tessuto sociale ed economico.” L’operazione, che ha coinvolto 1.200 Carabinieri con il supporto dei reparti speciali dell’Arma, è l’ennesima dimostrazione dell’impegno concreto per sradicare la criminalità organizzata e restituire ai cittadini un territorio più sicuro. “La lotta alla mafia non è uno slogan, ma un dovere quotidiano che il nostro governo sta portando avanti con determinazione – conclude Cannata – rafforzando strumenti normativi, aumentando le risorse per le forze dell’ordine e garantendo che nessun territorio venga lasciato solo nella battaglia per la legalità.”

Il più sentito compiacimento per l’imponente blitz antimafia condotto oggi a Palermo, che ha portato all’esecuzione di 183 provvedimenti restrittivi, è stato espresso dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Si tratta – sottolinea- Schifani – di un colpo durissimo alle organizzazioni criminali che continuano a minacciare la sicurezza e il futuro della nostra terra. Voglio rivolgere un sincero ringraziamento alla Procura di Palermo e all’Arma dei Carabinieri per la dedizione e la professionalità dimostrate in questa operazione di altissimo livello. Il loro instancabile lavoro è la testimonianza concreta dello Stato che agisce con fermezza per liberare la Sicilia dal giogo della criminalità organizzata. È la conferma, ancora una volta, che la lotta alla mafia non conosce tregua e che le istituzioni sono unite e determinate nel contrastare ogni forma di illegalità”.

“La brillante operazione antimafia condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri guidato dal Generale Luciano Magrini, dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla Procura della Repubblica di Palermo ci racconta come la lotta a Cosa Nostra sia ormai anche una lotta tecnologica”, lo dice il presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo. “Dalle indagini – continua il presidente della IV Commissione di Montecitorio – sta chiaramente emergendo come le organizzazioni criminali abbiano cominciato a servirsi dell’innovazione tecnologica per coordinarsi e mantenere controllo del territorio e traffici illeciti. È necessario che Forze dell’Ordine e Magistratura abbiano risorse e mezzi per contrastare questa Mafia 3.0”.

“Bisogna rivedere le norme sulla scarcerazione dei boss mafiosi per impedire loro di riorganizzare i clan una volta usciti. Una misura potrebbe prevedere il divieto per i capi mafiosi di tornare a vivere nei luoghi dove essi avevano svolto l’attività criminale e si erano radicati”, dice la senatrice Iv Dafne Musolino. “La cronaca degli ultimi mesi e anni, e anche di oggi, con il maxi blitz di Palermo, conferma le peggiori previsioni: molti mafiosi usciti dal carcere, nonostante i lunghi anni trascorsi dietro le sbarre, non hanno abbandonato Cosa Nostra ma anzi l’hanno riorganizzata. La risposta dello Stato deve essere pronta e immediata: impedire ai boss di comunicare con l’esterno dalle celle e, una volta scarcerati, di riprendere in mano le redini dei clan”.

“Rivolgo il mio sentito apprezzamento al Comando provinciale dei Carabinieri, alla Direzione distrettuale antimafia e alla Procura della Repubblica di Palermo per l’imponente blitz che ha dato oggi un colpo storico a quella mafia che cerca di riorganizzarsi nei diversi quartieri di Palermo e in provincia. L’operazione di oggi svela una Cosa nostra che utilizza le nuove tecnologie e si arricchisce, soprattutto, grazie al traffico di stupefacenti e alle estorsioni. Per queste ragioni, il ringraziamento dell’amministrazione comunale va alle forze dell’ordine, alla magistratura e agli organi investigativi per linstancabile impegno nella lotta alla criminalità organizzata”. Lo dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

“Ogni grande colpo inferto alla mafia è un passo in avanti per il futuro dei nostri territori che solo liberi da condizionamenti possono risollevarsi”. Cosi Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani commenta, congratulandosi con la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, i Comandi Provinciali della Sicilia dei Carabinieri, i ROS di Palermo e tutte le forze dell’ordine che hanno partecipato, la maxi operazione antimafia che stamani ha portato ad oltre 180 fra fermi ed arresti di tra boss, gregari, estortori di diversi mandamenti del capoluogo siciliano e della provincia. “Un importante lavoro di indagine e controllo del territorio che è essenziale per fermare la riorganizzazione della mafia che si basa sempre più sullo spaccio di stupefacenti e sulle estorsioni, reati che vanno perseguiti con sempre maggiore attenzione, perché il consumo di droga sta dilagando in modo preoccupante fra i nostri giovani e perché bisogna sostenere i commercianti nella denuncia nei confronti di chi cerca di controllare la propria attività economica”, aggiunge Badami. “La mafia si riorganizza, per questo tenere alta la guardia è l’unico modo per frenare tutte le attività criminali che minano lo sviluppo dei nostri territori” conclude la segretaria generale Cisl Palermo Trapani.

“Lo Stato c’è e risponde colpo su colpo alla mafia che rialza la testa. Ringraziamo l’Arma dei Carabinieri e il pool antimafia della DDA di Palermo, coordinati dal procuratore Maurizio De Lucia, per la maxi-operazione in corso a Palermo che ha portato a ben 183 provvedimenti restrittivi. Boss usciti dal carcere tornavano in piena attività criminale riprendendo i vecchi e redditizi metodi che hanno arricchito la mafia siciliana negli anni ’70 e ‘80: pizzo, estorsione, minacce, gioco d’azzardo, traffico di droga. Con questo blitz è stata smantellata una potente rete criminale che metteva sotto scacco l’economia legale e minacciava la salute di tanti giovani immettendo ingenti quantità di droga nel mercato palermitano. Ripetiamo ancora una volta il nostro appello: la lotta alla mafia non deve conoscere distinzione politica, sulle scarcerazioni di condannati per reati di mafia bisogna fare sul serio. Messaggi equivoci non possono essere tollerati visto che è in gioco la sicurezza delle nostre città e il futuro delle nuove generazioni. La difesa della legalità diventi una priorità assoluta”, così Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.

“Un plauso alla Procura di Palermo e all’Arma dei carabinieri per il durissimo colpo inflitto oggi alle organizzazioni mafiose, pronte a ricostituire la cupola provinciale”: lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia e Palermo che aggiunge: “Siamo da sempre contro ogni tipo di violenza e malaffare, vogliamo una città più sicura che garantisca un futuro ai nostri giovani e che tuteli tutti i lavoratori. Controlli e repressione sono necessari per impedire ogni forma di legalità”.

 “Il ringraziamento della Cgil Palermo e quello di tutti i palermitani onesti va al lavoro instancabile dei magistrati della Procura di Palermo e delle forze dell’ordine. Purtroppo Palermo, si conferma ancora una capitale malata di mafia e questo deve responsabilizzare tutti, non solo come già fanno magistrati e forze dell’ordine, ma anche chi governa le istituzioni, fino alle forze politiche, economiche e sociali”. A dichiararlo è il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo a proposito della maxi operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e dal Comando provinciale dei Carabinieri che ha portato a 181 arresti tra Palermo e comuni della provincia. “Non possiamo non sottolineare – aggiunge Ridulfo –  come nella lotta alla mafia è sempre il lavoro delle persone, in questo caso quello dei magistrati, delle forze dell’ordine a fare la differenza. È grazie al lavoro pubblico, quello delle lavoratrici e dei lavoratori della giustizia e della sicurezza, che questa città, ancora una volta torna a respirare”.

“Esprimo il mio plauso alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, alla Procura, ai Carabinieri e alle forze dell’ordine che hanno lavorato alla maxi operazione antimafia di oggi colpendo boss, gregari e numerosi mandamenti di Palermo e provincia. Dobbiamo chiederci però cosa sta succedendo oggi nelle carceri. Altro che isolamento e regime di alta sicurezza per i mafiosi, il carcere rischia di tornare ad essere un hotel a 5 stelle per i mafiosi”. Così il presidente della commissione Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici, commentando il blitz antimafia che oggi ha portato a oltre 180 provvedimenti restrittivi.

“Il grosso colpo inferto ai mandamenti mafiosi di diverse zone del Palermitano che ha portato all’arresto di 181 persone rappresenta un’enorme iniezione di fiducia per la collettività e la plastica dimostrazione che lo Stato c’è e agisce grazie all’operato costante e preziosissimo di magistratura e forze dell’ordine contro il malaffare, a tutela della sicurezza pubblica e della legalità. Un enorme grazie alla Dda di Palermo e ai Carabineri per la brillante operazione”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca.

“SOS Impresa” plaude la Procura di Palermo, diretta da Maurizio De Lucia, e al Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, diretto dal generale Luciano Magrini, per la maxi operazione antimafia che ha portato oggi al fermo ed alle misure cautelari per 181 tra boss, estorsori e trafficanti di droga, dei mandamenti di Porta Nuova, Tommaso Natale, San Lorenzo, Santa Maria di Gesù e Bagheria. “Un altro serio e duro colpo sferrato alle fondamenta mafiose –  afferma Matteo Pezzino, presidente di SOS Impresa Sicilia -. Questa operazione dimostra, sia il persistente radicamento della mafia a Palermo, sia la capacità dello Stato di contrastarla con continuità, creando grandi difficoltà alle famiglie mafiose, costrette, pur di resistere, a riorganizzarsi, a cercare nuovi adepti, a sperimentare nuove tecnologie. Accanto all’opera della magistrati e delle forze dell’ordine, però, occorre che scendano in campo tutte le forze sane di Palermo, a cominciare da imprenditori e commercianti”. Fondamentale la denuncia. Ne sottolinea l’ importanzal’ avv. Fausto M. Amato, componente del Comitato nazionale antiracket, invitando tutte le vittime a denunciare e a collaborare con la magistratura per accertare i reati. “Lo Stato – dice Amato – dimostra concretamente di essere più forte della mafia, non solo arrestando i mafiosi, ma anche aiutando concretamente le vittime che denunciano. Oggi si possono avere risarciti tutti i danni subiti dai mafiosi, ma bisogna avere chiaro da che parte stare: o con la mafia, o con lo Stato”.

“L’operazione di stamani nel Palermitano conferma l’attualità e la pericolosità dell’organizzazione mafiosa che dimostra anche di sapere utilizzare anche le tecnologie più avanzate per le proprie comunicazioni, per continuare la sua attività di controllo sul territorio e per condurre le proprie attività illecite. Per questo il lavoro della magistratura e degli organi inquirenti è e rimane insostituibile e fondamentale assieme a quello delle forze dell’ordine”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che rivolge un plauso ai magistrati della Procura di Palermo e ai carabinieri che hanno condotto il blitz antimafia stanotte nel capoluogo siciliano. “Il governo nazionale, oggi solerte nel complimentarsi, se ne ricordi sempre – ha aggiunto – smettendo con la delegittimazione nei confronti della magistratura e pensi quindi a rafforzare gli organici e a potenziare gli strumenti di indagine a partire dalle intercettazioni”.

“L’operazione antimafia eseguita dai Carabinieri a Palermo rappresenta un’altra importantissima battaglia vinta nella lunga e difficile guerra contro Cosa nostra. Un segnale forte, la conferma che lo Stato c’è e che per questo governo la lotta alla criminalità organizzata è un’assoluta priorità. Un doveroso grazie va alle forze dell’ordine e alla magistratura. Si tratta di continuare su questa strada, con la stessa determinazione e la stessa intransigenza, perché la storia insegna che la mafia è sempre pronta a riorganizzarsi”. Lo afferma Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati.

“Oggi è una giornata storica. La maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che ha portato all’arresto di 181 uomini dei principali mandamenti mafiosi della Sicilia è una vittoria dello Stato contro la mafia che ancora impregna il nostro tessuto sociale ed economico. E questa battaglia non si ferma con il governo Meloni, bensì si rafforza per restituire la legalità a tutti coloro che sono vittime delle associazioni criminali di stampo mafioso”. Lo afferma il deputato FdI Massimo Milani. “Un grande risultato – riprende – che conferma la volontà del governo di non arretrare di un millimetro nella lotta e nel contrasto alle mafie. Un ringraziamento va ai Carabinieri e alla magistratura che hanno lavorato al raggiungimento di questo straordinario traguardo”.

“La grande operazione antimafia di stamane colpisce le cosche che non perdono occasione per riorganizzarsi e per continuare a tenere il territorio sotto scacco con il racket e il traffico di droga. Voglio rivolgere un apprezzamento all’Arma dei Carabinieri, al colonnello Ivan Boracchia e al tenente colonnello Domenico La Padula per l’importante lavoro investigativo coordinato dalla procura distrettuale Antimafia di Palermo. La ramificazione di cosa nostra nel Palermitano subisce così un colpo fortissimo grazie all’arresto di ben 183 soggetti. Ancora una volta lo Stato dimostra di essere più forte ed attrezzato contro i mafiosi che, come emerge all’operazione odierna, ricorrono anche a strumenti sofisticati per comunicare tra loro”. Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana e sindaco di Cerda.

“L’operazione (di oggi, ndr) fa seguito ad altri interventi che confermano la vitalità della mafia, ma anche la capacità di reazione dello Stato che continua a lavorare pur nella carenza di uomini. In procura a Palermo mancano 13 sostituti e un aggiunto”. Lo ha il capo della Procura della Repubblica di Palermo, Maurizio de Lucia, durante la conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Palermo, nel corso della quale sono stati illustrati i dettagli del maxi blitz antimafia eseguito nella notte, che ha portato all’arresto di 181 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo.

‘L’operazione condotta stanotte e che ha portato all’arresto di 181 persone è la testimonianza dell’impegno delle forze dell’ordine, dell’alto grado di professionalità delle indagini, della volontà dello Stato di estirpare la mafia dal territorio e del prezioso lavoro svolto dai magistrati. In un territorio estremamente difficile come quello siciliano che, in alcune sue porzioni di territorio, cerca di risultare impermeabile e di nascondere i propri affari e i propri traffici, si è riusciti a scardinare il muro dell’omertà. E’ un bel segnale per i nostri giovani, per il loro futuro, per una terra che cerca di riscattarsi dal malaffare organizzato. Un riscatto per il quale centinaia di uomini, ricordiamolo, hanno sacrificato la vita’. Lo afferma Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati.

“Il maxi blitz di questa notte a Palermo dimostra lo straordinario impegno della magistratura e delle forze dell’ordine contro il costante pericolo rappresentato da Cosa nostra e dalla criminalità. Alla Procura di Palermo e ai Carabinieri va il nostro plauso e riconoscimento”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.

“Voglio complimentarmi con i magistrati inquirenti e le forze dell’ordine che hanno arrestato 183 persone in un maxi blitz a Palermo che dimostrano l’impegno dei nostri pm e le forze di polizia per combattere il crimine, la mafia e la malavita organizzata”. Così Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, a margine dell’udienza del processo sull’omicidio di Giulio Regeni. Conte è stato ascoltato oggi, nell’aula Occorsio del tribunale di Roma, come testimone. A processo per il delitto Regeni ci sono quattro 007 accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il giovane ricercatore friulano.

“Quella compiuta oggi a Palermo non è solo una straordinaria operazione contro la mafia. E’ anche un allarmante segnale della capacità della mafia di adattarsi ai nuovi contesti”. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera“L’ottima inchiesta della Dda di Palermo ha portato a fermare 181 persone, permettendo di aggiornare la mappa delle organizzazioni criminali che infestano Palermo. Al procuratore Maurizio De Lucia e ai carabinieri vanno i nostri complimenti e la nostra gratitudine”, conclude.


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